Il Lazio torna in zona rossa

Chiuse le scuole di ogni ordine e grado, spostamenti vietati fatto salvo motivi di salute e lavoro, bar e ristoranti serrati - consentito solo l'asporto -, barbieri, parrucchieri e centri estetici chiusi. Nelle parrocchie, sospesi gli incontri di catechesi in presenza. Coprifuoco dalle 22 alle 5

Nessuno avrebbe mai pensato che a distanza di un anno dal primo lockdown il Lazio sarebbe riprecipitato nelle più rigide restrizioni della zona rossa senza passare da quella arancione. Da questa mattina, 15 marzo, si torna indietro nel tempo di 371 giorni – il decreto “#iorestoacasa” era del 9 marzo 2020 – con scuole chiuse, dai nidi alle superiori, spostamenti vietati fatto salvo motivi di salute e di lavoro, bar e ristoranti serrati – consentito solo l’asporto -, barbieri, parrucchieri e centri estetici chiusi, coprifuoco dalle 22 alle 5. Con il decreto-legge di venerdì 13 marzo, resosi urgente a causa dell’impennata dei casi di coronavirus (gli attuali positivi in Italia sono 520.061), oltre al Lazio finiscono in zona rossa Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia, Veneto, Basilicata, Campania, Molise e Provincia di Trento. In fascia arancione, invece, Abruzzo, Toscana, provincia autonoma di Bolzano e Umbria. Nell’area gialla Calabria, Liguria, Sicilia, Valle d’Aosta mentre la sola Sardegna è in zona bianca. Le nuove disposizioni sono in vigore da oggi fino al 6 aprile ma durante le festività pasquali, cioè 3-4-5 aprile, tutta Italia sarà zona rossa come già accaduto nel periodo natalizio. A Pasqua sarà consentito a massimo due persone (più i figli minori di 14 anni) spostarsi per un’altra abitazione solo una volta al giorno.

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Entrando nel dettaglio di ciò che è consentito e ciò che è vietato in zona rossa, per le prossime tre settimane sono sospesi i servizi educativi per l’infanzia e torna la didattica a distanza per le scuole di ogni ordine e grado. Come previsto dal decreto, che garantisce attività in presenza per bambini con disabilità e con bisogni educativi speciali, anche a Roma restano aperte le scuole dell’infanzia capitoline, che osserveranno orario normale limitatamente alle sezioni che accolgono alunni disabili. L’amministrazione, comunicano dal Campidoglio, «è pronta, parallelamente, ad attivare i servizi correlati all’attività in presenza che sarà svolta dalle scuole statali di ogni ordine e grado per gli alunni con disabilità». Data la sospensione delle lezioni, Atac interrompe da oggi le corse scolastiche anche sulla rete servita da RomaTpl.

Per quel che riguarda il settore della ristorazione, è vietato consumare cibi e bevande nei ristoranti, bar, pasticcerie, gelaterie. Dalle 5 alle 18 è consentita la vendita con asporto di cibi e bevande che sarà vietata dalle 18 alle 22 alle attività senza cucina. Consentita senza limiti di orario la consegna a domicilio. Rispetto al primo lockdown in zona rossa, è consentito partecipare alle celebrazioni eucaristiche nelle chiese vicino a casa ma sono sospesi gli incontri in presenza del catechismo per l’iniziazione cristiana. Restano chiusi cinema e teatri e sono sospese le visite ai musei. Il passaggio alla zona rossa ha fatto scattare nel week end la corsa nei supermercati per fare scorta di alimenti. A riguardo il Centro agroalimentare Roma (Car) specifica che il sistema di vendita e di distribuzione dei prodotti agroalimentari è solido e pienamente attivo. Inoltre, si stanno monitorando «con molta attenzione i prezzi all’ingrosso dei prodotti ortofrutticoli e le notizie allarmistiche che si stanno diffondendo in questi giorni non corrispondono al vero – si legge in una nota del Centro -. Sono delle fake news. Siamo in presenza di normali oscillazioni dei prezzi dovuti alla domanda e all’offerta ma non ci sono variazioni significative».

(foto: Ansa)

Sul fronte contagi, ieri, 14 marzo, nel Lazio su oltre 16mila tamponi (-986 rispetto a sabato) e oltre 22mila antigenici per un totale di oltre 38mila test, sono stati riscontrati 1.812 casi positivi (-186) e 10 decessi (-9). Diminuiscono i casi e i decessi mentre aumentano i ricoveri, pari a 2.214, e sono stabili le terapie intensive, con 279 pazienti ricoverati. Il rapporto tra positivi e tamponi è all’11% ma scende al 4% se si considerano anche gli antigenici. I casi a Roma città sono 900 e il territorio con più casi, 448, è quello della Asl Roma 2 che fa riferimento al quadrante sud, sud-est della Capitale. A livello nazionale, dove gli attuali positivi sono complessivamente 520.061, il Lazio con i suoi 42.587 casi totali è al quarto posto dopo Lombardia, Campania e Emilia-Romagna. «Aspettiamo che arrivino più vaccini per accelerare le somministrazioni – ha affermato l’assessore regionale alla Sanità Alessio D’Amato -. Il Lazio è pronto a farne 60mila al giorno». A tal proposito, alle 20.30 di ieri sera il totale delle vaccinazioni era pari a 686.625. Da ieri mattina al via le vaccinazioni dei farmacisti nell’hub lunga sosta di Fiumicino mentre da stanotte è possibile prenotarsi per la fascia di età 72-73 (i nati nel 1948-1949).

15 marzo 2021