Il lavoro dignitoso, contro la cultura dello scarto

Avviata online la terza edizione del Cantiere Generiamo LavOro, promosso da Acli Roma e Ufficio diocesano pastorale sociale. L'economista Becchetti: serve una rivoluzione culturale e sociale, «da fare con il portafoglio in mano»

A causa dell’emergenza sanitaria per il coronavirus, la terza edizione del “Cantiere Generiamo LavOro”, il percorso formativo promosso dalle Acli di Roma e dall’Ufficio per la pastorale sociale della diocesi, ha preso il via ieri pomeriggio, 3 giugno, in modalità online. In occasione dell’avvio degli incontri di formazione e di avvicinamento al lavoro, rivolti a 50 giovani dai 18 ai 30 anni, in serata le Acli di Roma hanno curato un web talk sul tema “Il lavoro che vale”, trasmesso in streaming sui canali social dell’associazione di promozione sociale e moderato da Benedetta Rinaldi.

«Oggi, nel contesto socio-economico post-Covid – ha detto aprendo i lavori Lidia Borzì, presidente delle Acli romane -, il lavoro, fondamento della Costituzione e della democrazia italiane, ha ancora più valore e il lavoro che vale davvero è quello che combatte la cultura dello scarto e garantisce delle tutele, permettendo alle persone di fare progetti stabili e a lungo termine». Guardando in particolare alla situazione giovanile, Borzì ha riportato i dati di una ricerca del 2019 secondo la quale «oltre il 30% dei giovani tra i 18 e i 35 anni in Italia è inoccupato mentre il 28% lavora saltuariamente e il 41% dipende ancora economicamente dalla famiglia». Ecco allora la necessità di interventi «come questo progetto formativo, che intende ridare speranza e fiducia, rimettendo al centro il lavoro dignitoso, perno di cittadinanza e sviluppo integrale della persona», ha sottolineato ancora Borzì.

web talk "generiamo lavoro", don Francesco PescePer «ridare dignità al lavoro da un lato serve uno Stato forte – ha osservato don Francesco Pesce, incaricato dell’Ufficio diocesano che promuove il percorso formativo – e dall’altro va realizzata una rivoluzione culturale ed economica che cambi il paradigma tecnocratico, dando valore alla dimensione della relazione e agli atteggiamenti della presa in carico, del prendersi cura». Mettendo poi in luce come «nel lavoro che vale tutte le componenti della persona e della società sono tra loro connesse e in relazione», don Pesce ha richiamato l’enciclica “Laudato si'” di Papa Francesco, come riferimento per ripensare «un’ecologia integrale e sostenibile».

web talk "generiamo lavoro", 3 giugno 2020

Di rivoluzione culturale e sociale, «da fare con il portafoglio in mano», ha parlato anche Leonardo Becchetti, ordinario di Economia politica all’Università di Tor Vergata. In particolare l’esperto, che è anche presidente del comitato scientifico dell’associazione NeXt (Nuova economia per tutti), ha richiamato a un «consumo responsabile, pretendendo prodotti sostenibili». Ancora, Becchetti, uno dei 400 firmatari della richiesta presentata al governo per la regolarizzazione degli immigrati, «per evidenti motivazioni umanitarie ma soprattutto per quelle di carattere sanitario, economico e sociale», ha messo in luce come «lo sfruttamento di chi non ha diritti abbassa anche il costo del lavoro degli italiani». Infine l’economista ha auspicato che in Italia venga meno «il tempo dei lamenti» e che «gli italiani diventino più tocquevilliani» ossia, accogliendo il monito del filosofo e politico francese, «non si aspettino l’aiuto unicamente dal potere, o dal governo, ma si diano da fare loro per primi».

Al web talk hanno preso parte anche i rappresentanti delle organizzazioni coinvolte nel percorso formativo: Azione cattolica di Roma, Cisl Roma e Rieti, Confcooperative Roma, Centro Elis, Mcl Roma, Mlac Lazio e Ucid Roma.

4 giugno 2020