Il lavoro dignitoso, chiave di volta del rapporto tra i giovani e Roma

Alla Camera di Commercio il LaborDì, promosso da Acli Roma e Pastorale sociale. Don Pesce: la forza della rete, «per arrivare tutti insieme lontano»

Davanti agli sguardi attenti e incuriositi di circa cinquanta giovani, si è svolto ieri, 19 settembre, alla Camera di commercio di Roma, l’evento “LaborDì”, una giornata di seminari, workshop e simulazioni di colloqui promossa dalle Acli provinciali di Roma e dall’Ufficio diocesano per la pastorale sociale e del lavoro, in collaborazione con Cisl di Roma e Rieti, Ucid e Confcooperative, nell’ambito del progetto Generiamo LavOro, sostenuto proprio dalla Camera di commercio della Capitale.

Dare slancio e forma al futuro dei giovani: è questo il principale obiettivo che ha animato l’incontro, con il suo approccio valoriale ed educativo al mondo del lavoro. «L’anello debole del rapporto tra Roma e i suoi figli è la carenza di lavoro dignitoso, la via maestra per realizzarsi – ha denunciato la presidente delle Acli romane Lidia Borzì in apertura dell’evento -. Non possiamo permettere che i giovani lascino la Capitale perché non ci sono abbastanza opportunità. Dobbiamo sapere che se la città perde i suoi figli è destinata a un inesorabile declino». Da qui l’importanza della corresponsabilità: «Le istituzioni devono creare i presupposti affinché ci siano opportunità lavorative per tutti, mentre la responsabilità della comunità educante è aiutare i giovani ad avere gli strumenti adeguati – ha proseguito -. Non è più rinviabile una grande alleanza, capace di mettere al centro la generatività, oltre che di coniugare concretezza e visione». Ecco allora la forza della rete, «fondamentale per arrivare tutti insieme lontano», ha commentato don Francesco Pesce, incaricato diocesano per la Pastorale sociale e del lavoro, invitando i presenti «a non perdere di vista nel cammino lavorativo né il fattore spirituale, che ricorda la dignità di ciascuna persona, né il volto straordinario che caratterizza noi e le nostre fragilità».

Labordì, evento Acli, ottobre 2021Insomma, c’è bisogno di una profonda consapevolezza per affacciarsi alla vita adulta, come ha osservato Lorenzo Tagliavanti, presidente della Camera di commercio di Roma: «Veniamo da un’economia pre pandemica insufficiente, che aveva fatto di Roma, per la prima volta, una città di emigrazione – le sue parole -. Per non tornare come prima, è necessaria anche la dinamicità dei giovani». Sulla centralità di una formazione continua si è invece soffermato Carlo Costantini, segretario generale Cisl Roma e Rieti: «Si tratta del miglior ammortizzatore sociale – ha precisato -. Le ragazze e i ragazzi con le loro competenze dovranno essere protagonisti dei cambiamenti, soprattutto ora che dobbiamo affrontare la ripresa economica e sociale».

Dunque, avere un sogno nel cassetto non basta. Servono anche tanta determinazione, curiosità, attitudine e passione, come si è evidenziato nei tre panel dedicati rispettivamente a Ristorazione e turismo; Commercio e servizi; Sociale e terzo settore, che hanno visto gli interventi di esperti. Nel pomeriggio, la giornata è proseguita con la “sessione esperienziale” dedicata, tra le altre cose, ai colloqui e alle tecniche per scrivere un curriculum vitae efficace. Ancora, sono stati attivi tutto il giorno lo sportello “Chiedi al Sindacalista”, lo sportello “Job in Tur”, curato dall’Ente bilaterale turismo Lazio, e la piattaforma tecnologica “Mi sorprendo”, nata per individuare obiettivi di studio e lavoro. «Eventi così danno un grande input e non ci scoraggiano», commenta Angela, 18 anni, dell’Istituto tecnico “Magellano”. Dello stesso parere anche il compagno di classe Valerio: «Ho trovato interessante lo spazio dato alla creatività e alle capacità trasversali – ha raccontato -. Il mondo cambia velocemente e anche noi giovani dobbiamo essere pronti a sfide nuove».

20 ottobre 2021