Il grazie di Mattarella a Draghi, che lascia la Bce

A Francoforte la cerimonia di commiato dell’italiano dalla Banca centrale europea. Il Capo dello Stato: «Nell’Unione risiede la tutela della sovranità dei Paesi europei»

Non possiamo dimenticare che la competizione con le grandi aree economiche del mondo è divenuta fortissima, che la dimensione è – ancor più che in passato – elemento imprescindibile per poter influenzare il corso degli avvenimenti a tutela della nostra società e dei nostri cittadini. Completare il “cantiere europeo” diviene, nell’attuale contesto, necessità esistenziale se l’Unione intende concretamente divenire “attore globale”». Lo ha detto ieri pomeriggio, 28 ottobre, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, intervenuto a Francoforte alla cerimonia di commiato di Mario Draghi come presidente della Banca centrale europea. 

Il Capo dello Stato ha ricordato le parole pronunciate proprio da Draghi nel febbraio scorso all’Università di Bologna, quando ha parlato dell’Unione europea come di quella «costruzione istituzionale che in molte aree ha permesso agli Stati membri di essere sovrani. È una sovranità condivisa, preferibile a una inesistente». Facendo eco a quel discorso, Mattarella ha sottolineato che «nell’Unione risiede la tutela della sovranità dei Paesi europei». Oggi, ha proseguito, «la quantità e la qualità dei passaggi e degli interventi necessari per far fronte alla nuova condizione internazionale ha bisogno di un ulteriore e responsabile “cambio di passo”, al quale non può essere estraneo il Parlamento europeo, espressione dei popoli europei».

Per Mattarella, «dobbiamo, tutti, avere coraggio. Non credo sia stato facile per il presidente Draghi, nel pieno della crisi, affermare: “Whatever it takes”», ha continuato, ribadendo: «Tutto ciò che è necessario, finché è necessario, per il bene dell’Europa e delle generazioni future. È quel che dobbiamo tutti assolutamente fare». Quindi il grazie a Mario Draghi per il lavoro svolto negli 8 anni passati alla guida della Bce. Anni in cui, ha evidenziato il presidente della Repubblica, «è stato autorevolmente al servizio di un’Europa più solida e inclusiva, interpretando la difesa della moneta unica come una battaglia da condurre con determinazione contro le forze che ne volevano la dissoluzione. Oggi – il tributo di Mattarella – possiamo dire che il sistema economico europeo è più solido».

29 ottobre 2019