“Il Giubileo di Papa Francesco”, per “capire” l’Anno Santo della Misericordia

Il libro di Antonio Preziosi. L’arcivescovo Fisichella (Pontificio Consiglio nuova evangelizzazione): «Evento spirituale, non contano i numeri»

Presentato il volume di Antonio Preziosi. L’arcivescovo Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio per la nuova evangelizzazione: «Evento spirituale, non contano i numeri»

Ruota intorno al tema della misericordia il volume di Antonio Preziosi, giornalista Rai e consultore del Pontificio Consiglio delle comunicazioni sociali, “Il Giubileo di Papa Francesco. Vivere e capire lo straordinario Anno Santo della Misericordia”, pubblicato dalla Newton Compton. Una sorta di guida per capire cos’è e come si svolge questo Giubileo che «ha le caratteristiche che il Papa ha voluto imprimergli», ha ribadito presentando il volume lunedì 30 novembre nella sede di Radio Vaticana l’arcivescovo Rino Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio per la nuova evangelizzazione.

Un Giubileo «straordinario», dunque, anzitutto perché «interrompe la scansione temporale dei 25 anni», evidenzia Preziosi. Ancora, «è il primo Giubileo a tema e, non ultimo, non è “romanocentrico” e va al di là delle tradizionali quattro porte sante». Per l’autore infatti l’immagine di Francesco che spalanca la Porta Santa di Bnagui «è destinata a entrare nella storia della Chiesa. Per la prima volta, infatti, si apre una Porta Santa che non è a Roma e per la prima volta nella storia della Chiesa questa Porta Santa che si apre, si apre nel Sud del pianeta». Quello della Misericordia, continua, «è un Giubileo che viene dal Sud ed è destinato a diffondersi in quello che è il mondo ricco, opulento, sviluppato, il mondo cosiddetto occidentale, con una capacità di penetrazione, di diffusione, che è sicuramente nelle intenzioni del Papa, ma che è nei fatti e nella sostanza di quello che andremo a vivere in questo anno».

Proprio la misericordia, sottolinea l’arcivescovo Fisichella, è «l’architrave che sorregge tutto il magistero di Papa Francesco». E per il pontefice «non è una parola ma un gesto concreto»: gesti che nel corso dell’anno giubilare compirà «un venerdì al mese, ripercorrendo le opere di misericordia». Il primo, continua, sarà l’apertura della Porta della Carità all’Ostello Don Luigi Di Liegro della Caritas di Roma. «Io sono convinto che il Giubileo possa avere tutte le caratteristiche per consentire un vero cambiamento culturale – le parole del presule -. L’invito a vivere le opere di misericordia corporale e spirituale può diventare un recupero del rispetto,d ell’accettazione reciproca: di tutto quanto può aiutare a traformare la vita della società spesso caratterizzata da indifferenza e scontro».

Il Giubileo poi sarà vissuto a livello locale, «in tutto il mondo», sottolinea ancora Fisichella, «proprio come un segno di reale conversione e cambiamento da parte della Chiesa». Allora «non sono le cifre che danno un risultato positivo» di un evento come questo. «Il Giubileo – osserva – non è Expo. Parliamo di un grandissimo evento spirituale, non importano i numeri». Il presidente del Pontificio Consiglio per la nuova evangelizzazione si aspetta tra le 40 e le 50mila persone per l’inaugurazione dell’8 dicembre, per la quale «è stato organizzato un piccolo pellegrinaggio da Castel sant’Angelo fino alla Porta Santa». Fino a febbraio ci saranno «ritmi tranquilli», poi è previsto un aumento di pellegrini anche per la presenza in San Pietro delle reliquie di Padre Pio e dell’altro santo cappuccino Leopoldo Mandic, decisa da Papa Francesco per sottolineare l’importanza del ministero del confessore.
2 dicembre 2015