Il G20 sull’Afghanistan, «opportunità per aiutarli»

Lo dichiara il portavoce di Unicef Italia Andrea Iacomini. «Occorre fare presto: non mesi ma giorni, oppure saremo di fronte a una catastrofe umanitaria»

Prende il via oggi, 12 ottobre, alle 13 il G20 straordinario – in video conferenza – sull’Afghanistan, organizzato nell’ambito della presidenza italiana del G20 su iniziativa del premier Mario Draghi. Il vertice riunirà in modalità virtuale leader ed esponenti governativi con l’obiettivo di affermare principi condivisi e stabilire le linee d’azione per un impegno comune, sia nel dialogo bilaterale che nei fori internazionali. I temi chiave: il sostegno umanitario, la lotta al terrorismo e la garanzia della libertà di movimento sia all’interno che all’esterno dei confini dell’Afghanistan per tutti i soggetti, dai locali agli operatori umanitari stranieri. Al centro dell’agenza anche «la condizione femminile», già definita da Draghi «una priorità». E lo confermano i numeri: basti pensare che oggi sono oltre 2 milioni le ragazze alle quali viene negato l’accesso al sistema educativo.

Il summit, che anticipa il G20 di Roma in presenza in programma per il 30 e 31 ottobre, è allargato a Paesi Bassi, Spagna, Singapore e Qatar, oltre che a diverse organizzazioni internazionali, tra cui Nazioni Unite, Banca mondiale e Fondo monetario internazionale, per cercare il massimo coinvolgimento possibile. L’Ue sarà rappresentata dai suoi vertici politici, Charles Michel (Consiglio europeo) e Ursula von der Leyen (Commissione europea). L’obiettivo: convogliare l’azione dei membri a sostegno delle attività Onu, facendo pressione sui talebani per tagliare i rapporti con i gruppi terroristici e riorientare l’assistenza umanitaria a tutela dei più fragili, tra cui donne e minori. Possibile anche un impegno a sostenere, sempre insieme all’Onu, i Paesi vicini all’Afghanistan nell’accoglienza dei profughi.

Per il portavoce di Unicef Italia Andrea Iacomini si tratta di «una grande opportunità per accendere di nuovo la luce sulla situazione umanitaria dell’Afghanistan. La situazione del Paese è davvero grave – afferma -, lo denunciammo due mesi fa e lo ripetiamo ora. Il sistema sanitario cade a pezzi, mancano attrezzature, farmaci, personale, risorse adeguate». Iacomini punta quindi i riflettori sulla condizione dei piccoli: «C’è un milione di bambini che soffrono di malnutrizione acuta e che rischiano di morire a causa della situazione attuale. Occorre fare presto, non mesi né anni ma giorni oppure saremo di fronte ad una catastrofe umanitaria». In Afghanistan, aggiunge, «ci sono una grave siccità e il ritorno di epidemie come il morbillo, 14 milioni di persone affrontano insicurezza alimentare diffusa e il 95% delle famiglie non consuma abbastanza cibo perché gli adulti mangiano meno per far mangiare i propri figli. Abbiamo promesso agli afghani che non li avremmo lasciati soli – conclude il portavoce di Unicef Italia -, è tempo di rispettare quella promessa».

12 ottobre 2021