Il futuro di Roma, tra mobilità e rifiuti

In vista delle amministrative del 3 e 4 ottobre, il faccia a faccia tra i candidati sindaco promosso da Fit Cisl Lazio. Al centro, le criticità di Atac e Ama. Le posizioni di Raggi, Calenda e Gualtieri. Assente Enrico Michetti, che ha lasciato l'auditorium per «impegni improrogabili»

La poltrona di sindaco di Roma si gioca su trasporti e rifiuti. Due settori cruciali per la vivibilità di una città dove l’Atac «è un’azienda in concordato lontanissima dalla perfezione», parole del direttore generale Franco Giampalotti, e l’Ama, ammette l’amministratore unico Stefano Zaghis, è entrata «nel sesto mese consecutivo di emergenza rifiuti perché mancano gli impianti di smaltimento finale e di trattamento». I due temi sono stati al centro del faccia a faccia tra i candidati sindaco di Roma alle prossime elezioni del 3 e 4 ottobre svoltosi ieri mattina, 8 settembre, in occasione dell’evento “Rifiuti e mobilità, questioni Capitali”, promosso dalla Fit Cisl del Lazio.

Nell’Auditorium di via Rieti è stato più volte ribadito che le criticità sono in parte ascrivibili alla vastità del territorio della Capitale, la quale però non deve farsi sfuggire l’occasione offerta dal Pnrr, che può cambiare le sorti della città. Il sindaco uscente Virginia Raggi, candidata al secondo mandato con M5s, ha rimarcato che la giunta cinque anni fa si è trovata «di fronte, tra Atac e Ama, una situazione assolutamente complessa» e ha ricordato che aveva detto che non avrebbe «privatizzato Atac e così è stato: nonostante le pressioni, il referendum voluto dal Pd», il Campidoglio ha «resistito a ogni atto per la svendita dell’azienda pubblica».

Il leader di Azione Carlo Calenda ha sostenuto che «Atac e Ama non reggono più, e se non se ne prende atto si può solo peggiorare la situazione. Le fasi di stallo per le aziende non esistono. Se non producono, deperiscono». Il candidato del centrosinistra Roberto Gualtieri si è detto «convinto che serve una forte partnership e sinergia tra Ama e Acea» ma al tempo stesso, forte dell’esperienza «di un anno e mezzo da azionista di controllo grandi aziende di Stato», ha avvertito che «le fusioni societarie sono un animale abbastanza complesso e non è serio ridurlo a una slide in campagna elettorale. Non credo sia serio avventurarsi in modo improvvisato in ingegneria societaria senza disporre degli strumenti di governo. L’obiettivo è la partnership, la forma societaria la valuteremo quando saremo al governo».

Durante la mattinata sono stati presentati uno studio sui rifiuti e un report sulla mobilità, due ambiti sui quali «la Capitale sconta da troppo tempo ritardi e mancate risposte a criticità divenute negli anni croniche», ha spiegato Marino Masucci, segretario generale Fit Cisl Lazio, per il quale «questa sorta di astenia sistemica si può ribaltare attraverso un comune lavoro che veda coinvolti tutti i principali portatori di interessi, a partire dai lavoratori». Dall’analisi è emerso che la scarsa dotazione impiantistica di Ama non permette a Roma di essere autosufficiente nel trattamento, nella valorizzazione e nello smaltimento di rifiuti. Questo comporta l’invio in altri impianti anche fuori regione, che si traduce in una spesa di 170 milioni annui a carico dei cittadini.

Da parte sua Raggi ha ricordato che la discarica di Albano l’ha riaperta lei «perché qualunque impianto si voglia costruire necessita di tempo. La realizzazione di impianti può essere fatta ma nel breve e medio periodo vanno riaperte le discariche per consentire ai Comuni un ciclo garantito e regolare ed evitare l’invio fuori città e regione scaricando i costi su aziende e cittadini». Il sindaco ha quindi auspicato «una scelta coraggiosa da parte della Regione per avere un sistema funzionante». Ama, per Calenda, è «una società al disastro» e anche per lui l’opzione migliore è quella di «metterla dentro Acea, che è una società più forte e ha più soldi per comprare mezzi: il 40% dei mezzi di Ama non funziona». Ha quindi proposto di «ripristinare la figura dello spazzino di quartiere, anche attingendo al bacino del Reddito di cittadinanza», e di tenere sempre aperto «il confronto con il sindacato, a patto che il sindacato non si trasformi nella pura difesa di un esistente che non esiste, portando le municipalizzate di Roma a fare la stessa fine di Alitalia».

In tema di trasporto pubblico Gualtieri ha spiegato che nel programma elettorale c’è un piano dettagliato che prevede oltre 20 delibere da presentare nei primi 100 giorni di mandato e anche in questo settore ritiene «necessaria una sinergia su base provinciale con Cotral, Astral e Ferrovie. Parlare di una agenzia della mobilità su base provinciale è fondamentale». Al dibattito non ha partecipato Enrico Michetti, candidato sindaco per il centrodestra, il quale ha lasciato l’auditorium durante l’intervento di Gualtieri per «impegni improrogabili».

9 settembre 2021