Il Fondo Gesù Divino Lavoratore, «risposta» alla crisi post-Covid
In Vicariato la presentazione dell'iniziativa voluta dal Papa come vescovo di Roma. De Donatis: «Non vogliamo solo erogare denaro, vogliamo restituire dignità a quanti sono caduti nello scoraggiamento». L'intesa firmata con il sindaco Raggi e il governatore Zingaretti
Papa Francesco ha compiuto un «gesto profetico» che mette il sigillo a «un momento storico». Così il cardinale vicario Angelo De Donatis, parlando dell’istituzione del Fondo Gesù Divino Lavoratore voluto da Bergoglio come vescovo di Roma per sostenere chi è in gravi difficoltà economiche a causa del lockdown e al quale hanno aderito la Regione Lazio e Roma Capitale, entrambi con 500 mila euro, dopo il milione donato da Francesco alla Caritas diocesana. Il vescovo di Roma «ha lanciato un appello invitando alla collaborazione tra Chiesa, istituzioni e persone di buona volontà», ha aggiunto il porporato che questa mattina, 12 giugno, nella Sala degli Imperatori del Palazzo Apostolico Lateranense ha firmato il protocollo d’intesa “Alleanza per Roma” con il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti e il sindaco di Roma Virginia Raggi.
Il Fondo Gesù Divino Lavoratore, presentato dal vescovo Gianpiero Palmieri, incaricato diocesano dell’area Carità, è uno degli strumenti del protocollo d’intesa che non vuole limitarsi ad erogare denaro ma a dare risposte a un mandato e «restituire dignità a coloro che sono caduti nello scoraggiamento e pensano di non farcela – ha rimarcato il cardinale -. La comunità cristiana di Roma è chiamata a essere testimone della cultura dell’incontro e strumento di ascolto e dialogo». Una solidarietà che deve tramutarsi in una collaborazione «senza pregiudizi».
Il sindaco Raggi, ringraziando i romani che «hanno capito la gravità di ciò che stava accadendo aiutando la Capitale a rimanere immune dal contagio», ha spiegato che l’Alleanza mira a «proteggere e far fiorire il seme della solidarietà. Tanti i romani in prima fila in questi mesi per aiutare i più bisognosi, scavalcando così una tendenza egoistica che poteva prevalere». Zingaretti, definendo il fondo «un’ancora di salvezza e di speranza per chi rischia di non farcela», ha ringraziato la Chiesa di Roma e i volontari che «non hanno mai abbandonato la strada, facendo della solidarietà un impegno di vita». Ha quindi messo in evidenza «lo spirito di concordia» che anima l’Alleanza per Roma.
Il fondo aiuterà 1.800 famiglie romane che necessitano di un aiuto economico ma soprattutto di risposte per il futuro. Ha lo scopo di «coinvolgere, unire, generare nuove opportunità e moltiplicare le risorse», ha affermato Palmieri, che ha lanciato un appello agli imprenditori romani ad aderire al progetto, perché è «richiesto uno sforzo di generosità». Il sostegno ha una durata di sei mesi per beneficiario e prevede l’erogazione di un contributo economico per superare la fase emergenziale o tirocini lavorativi, borse lavoro e finanziamenti di microprogetti di autoimprenditorialità.
Possono presentare domanda i disoccupati o coloro che hanno subito una drastica riduzione del lavoro domiciliati sul territorio della diocesi e del Comune di Roma, con un reddito non superiore ai 600 euro mensili, aumentato di 100 euro per ogni convivente. Questi devono inoltre manifestare una chiara volontà a collaborare attivamente per superare la situazione di emergenza. Le candidature dovranno essere presentate nei Centri di ascolto parrocchiali, che a loro volta li invieranno ai novanta presidi territoriali di ascolto nei quali opereranno 523 volontari. Le famiglie che non potranno beneficiare del Fondo, assicurano dal Vicariato, saranno indirizzate verso altre misure attivate dalla diocesi.
12 giugno 2020