Il «flagello» della tratta: la preghiera e l’impegno

Una settimana di incontri promossi dalla Rete internazionale: due veglie in programma, rispettivamente con il vicegerente Reina e il vescovo Ambarus; il 10 febbraio il flash mob

Quando si parla di tratta di esseri umani si associa «questo vergognoso flagello», come lo ha definito Papa Francesco, alla prostituzione. Ma la tratta «ormai è multidirezionale, sta assumendo volti sempre più spaventosi. C’è lo sfruttamento sessuale, ma c’è anche lo sfruttamento lavorativo, abitativo e dei diritti». A parlare è il vescovo Benoni Ambarus, delegato per la carità, che domani, 7 febbraio, alle 21 presiederà una veglia nella parrocchia di San Gabriele dell’Addolorata, al Tuscolano, in occasione della IX Giornata mondiale di preghiera e riflessione contro la tratta che si celebra l’8 febbraio, memoria liturgica di santa Giuseppina Bakhita. Nella diocesi di Roma è previsto anche un altro importante momento di preghiera, oggi, lunedì 6, a Santa Lucia, presieduto dal vicegerente Baldo Reina.

La Giornata e le varie iniziative si snodano attorno al tema “Camminare per la dignità”. «Oggi la tratta è tra le nostre case, nei nostri quartieri – riflette ancora Ambarus -. Una persona fragile, sprovvista di documenti o con le carte non in regola, è in balia dei più forti». Il vescovo porta l’esempio di chi ha una casa in affitto senza un regolare contratto. «Alla prima difficoltà – rimarca – non avendo alcuna tutela, viene immediatamente sfrattato. Questa per me è la dimensione della tratta sulla quale non si può più tacere. È fondamentale ribadire con forza i diritti inviolabili di ogni persona. Se ognuno di noi si facesse un esame di coscienza, si renderebbe conto che a volte, anche involontariamente, si calca sulla debolezza e la vulnerabilità dell’altro. Basti pensare ai badanti che lavorano in nero, 7 giorni su 7, alle donne usate solo per il loro corpo, allo sfruttamento del lavoro nell’Agro Pontino o in molte aziende. C’è da fare un salto di civiltà umana».

Suor Maria Rosa Venturelli, missionaria comboniana e coordinatrice della Rete antitratta dell’Usmi diocesana, spiega che «a Roma la tratta delle donne è un fenomeno che si evolve continuamente. È visibile sulle strade ma dilaga negli appartamenti dove gli sfruttatori, che trovano sempre mezzi nuovi per aggirare la legge, sono più nascosti. Nei pressi della stazione Termini ci sono appartamenti o stanze di albergo affittate ad ore tra il via vai di turisti e di ospiti e nessuno si rende conto di niente».

Quest’anno, per la prima volta dall’istituzione della Giornata mondiale, la rete internazionale Talitha Kum con le Unioni delle superiori e dei superiori generali, ha organizzato a Roma una settimana di incontri ai quali parteciperanno anche 15 rappresentanti del network della Giornata provenienti da tutto il mondo. Rientra tra le iniziative in programma anche la veglia ecumenica di questo pomeriggio, 6 febbraio, alle 19.15 a Santa Lucia, nel quartiere Prati, nel cui territorio, a novembre dell’anno scorso, sono state assassinate tre donne. Ancora, mercoledì 8 febbraio, dalle 9.30 alle 16.30 sarà trasmesso in diretta streaming in 5 lingue, su prayagainsttrafficking.net, il pellegrinaggio di preghiera online che coinvolgerà tutti i continenti. Venerdì 10 alle 15.30 in via della Conciliazione è stato organizzato un flash mob contro la tratta. Infine, domenica 12, i giovani parteciperanno all’Angelus di Papa Francesco in piazza San Pietro. «Solo insieme, come comunità, potremo porre fine a questo flagello della tratta – afferma suor Abby Avelino, coordinatrice della Giornata -. Custodire la dignità di ogni persona è possibile solo se sappiamo custodire la pace e l’ambiente naturale».

Anche la Caritas di Roma è da anni impegnata nel contrasto alla tratta di essere umani. In questi giorni è partita la V edizione del progetto Piano regionale anti tratta Lazio, promosso dalla Regione e finanziato dal dipartimento per le Pari opportunità della presidenza del Consiglio dei ministri. L’organismo diocesano partecipa accogliendo tre nuclei madre-minore e una donna in semi autonomia, vittime di differenti tipologie di tratta e sfruttamento.

6 febbraio 2023