Il dolore delle donne in ventisei immagini

In piazza San Pietro la mostra fotografica “Women’s Cry”, promossa dall’Osservatorio dell’Umofc: 26 scatti di 8 fotografi internazionali, dedicati alle “invisibili”

Questo pomeriggio, 2 maggio, l’Unione mondiale delle organizzazioni femminili cattoliche (Umofc), attraverso il suo Osservatorio mondiale delle donne, con il dicastero vaticano per la Comunicazione e l’idea e direzione artistica di Lia e Marianna Beltrami, inaugurano in piazza San Pietro la mostra fotografica “Women’s Cry”. Per tutto il mese, il colonnato di sinistra si trasformerà in un’area espositiva grazie al sostegno dell’agenzia Handshake.

Il percorso espositivo è composto da 26 scatti, realizzati da un team di 8 fotografi internazionali, «che hanno raccolto la sfida – spiega una nota – di dare voce attraverso un fotogramma al grido di dolore, spesso nascosto, delle donne nel mondo. Un viaggio intenso che incrocia gli sguardi di donne, ragazze, bambine, anziane. Si va dal cuore dell’Amazzonia alla favela nel nord-est del Brasile, dalle isole greche attraverso i confini ucraini, dagli altopiani dell’Anatolia per entrare poi in India e nelle campagne del Bangladesh, nel sud-est asiatico. Un viaggio a tutto tondo che, nella diversità dei luoghi e delle situazioni ritratte, è accomunato da storie ricche di umanità, dolore, ma anche di forza e resilienza». Le immagini della mostra sono accompagnate da alcune frasi dell’enciclica “Fratelli tutti” di Papa Francesco.

«Le foto a volte riescono a guardarci dentro, ad aprire a noi stessi gli occhi del nostro cuore, a trasformarci svelandoci il segreto del vedere oltre l’apparenza»: è questa la forza della mostra secondo Paolo Ruffini, prefetto del dicastero vaticano. «Il loro è un grido silenzioso che squarcia l’indifferenza. Reclamano un cambiamento, innanzitutto in chi le guarda». Ed è proprio il cambiamento legato all’ascolto la parola chiave di questa mostra. Un cambiamento che gli 8 milioni di donne cattoliche rappresentate dall’Unione mondiale e dall’Osservatorio mondiale vogliono suscitare per dare visibilità alle donne spesso “invisibili” e trasformare le loro vite. «Contemplando queste foto artistiche possiamo essere sedotti dal loro messaggio – ha detto Maria Lia Zervino, presidente dell’Unione -. La loro bellezza può catturare la nostra sensibilità estetica raggiungendo il centro della nostra persona». Le prossime tappe della mostra toccheranno le città di Cannes, Venezia e New York. L’esposizione è prevista anche in Ruanda.

2 maggio 2023