Novità sul Concilio: il “Diario” di monsignor Pericle Felici

La pubblicazione della Lev, che aiuterà ad approfondire la conoscenza dei lavori, è curata dall’arcivescovo Marchetto

La pubblicazione, che aiuterà ad approfondire la conoscenza dei lavori, è curata dall’arcivescovo Marchetto

Un documento non ufficiale che arricchisce la conoscenza del Concilio Vaticano II e del pensiero dei due papi del Concilio. È il “Diario” conciliare di monsignor Pericle Felici, segretario generale dell’assise che si concluse cinquant’anni fa, recuperato da monsignor Vincenzo Carbone, per 35 anni archivista del Concilio.

A presentare la pubblicazione curata da Agostino Marchetto ed edita dalla Lev, mercoledì 18 novembre in Campidoglio, alle 17, saranno autorevoli relatori: i cardinali Raffaele Farina, archivista e bibliotecario emerito di Santa Romana Chiesa, che illustrerà la parte del volume attinente la preparazione dell’assise, e Kurt Koch, presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, che si soffermerà sullo svolgimento, e lo storico Riccardo Burigana, direttore del Centro per l’Ecumenismo in Italia. Interverrà inoltre Nicola Zingaretti, presidente della Regione Lazio, che richiamerà la coincidenza della celebrazione del 50mo di chiusura del Concilio Vaticano II con l’apertura dell’Anno Giubilare della Misericordia.

La presentazione è promossa dal Centro Europeo per il Turismo e la Cultura e vedrà la partecipazione del suo presidente Giuseppe Lepore e del direttore della Libreria Editrice Vaticana, don Giuseppe Costa. Presiederà il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato di Stato di Sua Santità, e sarà presente il curatore.

Fu monsignor Carbone, come detto, a recuperare il “Diario” nel 1982, alla morte dell’autore, e prima di morire, il 13 febbraio 2014, lo inviò al Capitolo vaticano cui apparteneva. Pervenne poi all’arcivescovo Marchetto, che con Carbone ne stava preparando l’edizione annotata ora in libreria. L’opera comprende i pensieri spirituali dei quattro quaderni “Cogitationes cordis mei” e le note segnate su quattro agende nell’arco di tempo che va dal 1959 al 1966. Un’opportunità per entrare nel vivo dei temi conciliari, ripercorrendo l’impegno di Pericle Felici, la sua profonda spiritualità e la sua fedeltà verso Giovanni XXIII.

17 novembre 2015