Il dialogo riparte dalla parrocchia attraverso cammini di conversione missionaria

Il circolo moderato dal cardinale De Donatis sottolinea l’importanza dell’amore per i poveri per i quali «i giovani cattolici possono creare un’alleanza con gli altri giovani cristiani, con quelli appartenenti alle altre religioni ed anche con chi non crede»

Il Sinodo dei vescovi dedicato ai giovani si avvia alla conclusione. Domani sarà presentata ai padri la bozza del documento finale mentre la commissione appositamente istituita sta lavorando alla redazione della “Lettera ai giovani” che dovrebbe essere presentata nei prossimi giorni e che rappresenta una delle novità dell’assemblea dei vescovi. Sabato sono state presentate le relazioni dei circoli minori sulla terza parte dell’Instrumentum laboris, intitolata “Scegliere: cammini di conversione pastorale e missionaria”. Le sintesi hanno cominciato a presentare proposte concrete su cosa fare e come farlo.

Ad esempio, il Circolo italiano A, il cui moderatore è il cardinale vicario Angelo De Donatis, relatore l’arcivescovo Vincenzo Paglia, ha messo a fuoco quattro punti, a partire dal «primato dell’ascolto del Vangelo»: «La sfida è raccontare dove e come agisce Dio in questa storia alla quale noi apparteniamo. È questa la difficile, ma affascinante, arte del discernimento». Poi, l’amore per i poveri: qui «i giovani cattolici possono creare un’alleanza con gli altri giovani cristiani, con quelli appartenenti alle altre religioni ed anche con chi non crede». Quindi il tema della formazione: il Circolo «ha formulato l’ipotesi di un tempo definito in cui i giovani possano maturare la scelta di seguire il Signore secondo la chiamata che a ciascuno è rivolta. Occorre quindi elaborare una proposta organica da parte delle comunità ecclesiali». Infine, il ruolo fondamentale dell’Eucarestia, del rapporto diretto con Gesù.

Il Circolo B ha espresso apprezzamento per lo sforzo di ascoltare i giovani e accompagnarli nelle sfide che sono chiamati ad affrontare, come «le situazioni di emarginazione, che riguardano in particolare le donne (…) ma anche persone affette da dipendenze»; «le persone con orientamento omosessuale; il lavoro e il mondo della comunicazione, specialmente digitale, così pervasivo da divenire per i più ambiente vitale non poco condizionante». Evidenziato che «le questioni etiche si affacciano all’esperienza dei giovani più di quanto comunemente si creda», ad esempio in rapporto al sesso, all’aborto, all’esclusione etnica e sociale. «Anche il mondo dell’occultismo esercita sui giovani una influenza da non sottovalutare». Di fronte a tutto ciò «la Chiesa si riconosce chiamata al compito prioritario di trasmettere loro il dono della fede: questa trasmissione non potrà realizzarsi senza un’adeguata accoglienza da parte di sacerdoti, comunità cristiane e operatori pastorali».

Ma non mancano le carenze: mancanza di dialogo e collaborazione tra strutture ecclesiali, scarsa disponibilità all’inculturazione verso gli immigrati, paura nel coinvolgere i giovani in percorsi educativi per i coetanei, poca attenzione a realtà assai care ai giovani come lo sport e la musica, scarso impegno nel dialogo tra fede, ragione e scienza. In tutto ciò la parrocchia resta un punto di riferimento: «I giovani hanno bisogno di strutture in cui possano sentirsi a casa» e l’oratorio può avere «un ruolo privilegiato». Sottolineata anche l’importanza del servizio, che spesso «costituisce il primo passo verso la scoperta o riscoperta della vita cristiana».

Il Circolo C ha scelto l’icona della stella per redigere un decalogo di proposte. Tra le più interessanti l’«esposizione del Credo anche con l’arte, la spiritualità, la musica, la letteratura»; «itinerari di vita spirituale basati su una “carta dell’alleanza” da suggerire ai giovani che vogliono crescere nella fede in vista del discernimento vocazionale», compreso un «un anno di noviziato sociale ed ecclesiale (stile servizio civile)»; «itinerari di formazione sociale» sull’«apprendimento e la messa in pratica della Dottrina Sociale»; «percorsi di formazione biblica e teologica fuori delle istituzioni accademiche, anche online»; «formazione pastorale chiara ed esigente di adolescenti, fidanzati e giovani coppie»; «riproporre il giorno del Signore, la forza e la consolazione della liturgia che celebra Gesù crocifisso e risorto».

 

 

22 ottobre 2018