Il decreto migranti «viola i diritti dei minori»
A denunciarlo è il Coordinamento nazionale comunità di accoglienza, che parla di «misure discriminatorie» e chiede un «approccio umanitario», in linea con la Costituzione
Ancora un parere negativo sul decreto Immigrazione e sicurezza approvato dal Consiglio dei ministri il 27 settembre arriva dal Coordinamento nazionale comunità di accoglienza (Cnca), che affida a una nota la sua «ferma condanna». Il testo infatti, spiegano, «prevede la possibilità di collocare minori migranti in centri per adulti e di eseguire esami sommari per determinarne l’età. Riteniamo che queste decisioni siano ingiuste, discriminatorie e contrarie ai principi fondamentali dei diritti umani e dei diritti dei minori».
I minori migranti, si legge nella nota, «sono individui vulnerabili che spesso fuggono da situazioni di guerra, violenza o povertà estrema. Hanno già affrontato enormi difficoltà, torture, soprusi, traumi, nel loro viaggio verso un futuro migliore e meritano protezione, cura e supporto adeguati». Proprio per questo, «il collocamento di questi minori in centri per adulti rappresenta una grave violazione dei loro diritti fondamentali e mette a rischio la loro sicurezza e il loro benessere, esponendoli alla tratta di esseri umani». E ancora, «l’esecuzione di esami sommari per determinare l’età dei minori è un metodo riconosciuto inappropriato e non affidabile. Questa pratica può portare a errori di valutazione e discriminazione, negando ai minori migranti il diritto ad essere trattati in base alla loro età effettiva e alle loro esigenze specifiche».
Si tratta insomma, per il Cnca, di «misure discriminatorie» che «ledono la dignità e l’integrità dei minori migranti non solo sono in contrasto con la legge 47/17 che disciplina le misure di protezione dei minori stranieri non accompagnati, ma violano anche le normative internazionali, come la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti del fanciullo, che sancisce il diritto di ogni bambino a essere protetto da qualsiasi forma di discriminazione e a beneficiare di un trattamento speciale in base alla sua età e alle sue esigenze specifiche». Di qui l’appello alle autorità competenti a «rivedere immediatamente questa decisione» e ad «adottare un approccio umanitario, rispettoso dei principi della nostra Costituzione e dei diritti dei minori».
Nell’analisi del Coordinamento nazionale comunità di accoglienza, «è fondamentale garantire ai minori migranti un ambiente sicuro, adeguato e protetto, che favorisca il loro sviluppo, la loro integrazione e la loro inclusione nella società. È necessario investire maggiori risorse per attivare centri governativi di prima accoglienza per minori non accompagnati, per aumentare posti in seconda accoglienza, per garantire una accoglienza diffusa in piccole comunità, offrendo incentivi ai Comuni che decidono di accogliere minori». Il Cnca, assicurano, «è impegnato nella difesa dei diritti umani e si opporrà con determinazione a questo tentativo di demolizione del sistema di accoglienza a favore dei minori, continuando a lavorare per garantire un futuro migliore per tutti, ragazzi e ragazze, migranti e italiani, senza discriminazioni e con il pieno rispetto dei loro diritti fondamentali».
3 ottobre 2023