Il cordoglio di Francesco per le vittime di Bruxelles
Nel messaggio inviato all’arcivescovo di Malines-Bruxelles la condanna della «violenza cieca» e l’invocazione a Dio per «il dono della pace»
«Prendendo conoscenza degli attentati a Bruxelles, che colpiscono molte persone, il Santo Padre Papa Francesco affida alla misericordia di Dio le persone che hanno perso la vita e si unisce in preghiera con i loro cari». Si legge così nel messaggio inviato a nome del pontefice all’arcivescovo di Malines-Bruxelles Jozef De Kesel in seguito agli attentati terroristici avvenuti questa mattina, martedì 22 marzo, a Bruxelles. Parole di cordoglio, quelle di Francesco, che esprime la «più profonda solidarietà ai feriti e alle loro famiglie, così come a tutti coloro che stanno lavorando nei soccorsi», chiedendo al Signore di «portare loro conforto e consolazione nella prova». Il Santo Padre, si legge nel messaggio, «condanna nuovamente la violenza cieca che causa così tanta sofferenza e implorando da Dio il dono della pace, invoca sulle famiglie provate e sul popolo belga il beneficio delle benedizioni divine».
Parla di «atto disumano» il cardinale Péter Erdő, arcivescovo di Esztergom-Budapest e presidente del Consiglio delle conferenze episcopali d’Europa. Assicurando preghiera per le vittime e vicinanza alle famiglie, «in questo tempo tormentato – dichiara – invito a non lasciarci sopraffare dalal paura e a pregare per la pace in Europa, in Medio Oriente e in tutto il mondo». Anche il cardinale Reinhard Marx, presidente della Conferenza episcopale tedesca e presidente della Commissione degli episcopati della Comunità europea (Comece), si dichiara «turbato e rattristato» di fronte agli attentati all’aeroporto e alla metropolitana di Bruxelles. «In questa Settimana Santa – assicurato – preghieremo in particoalre per le vittime della violenza e per le loro famiglie. Quanto accaduto quest’oggi – aggiunge – mi colpisce molto, anche personalmente, dal momento che, per i miei incarichi europei, sono spesso a Bruxelles. In questo momento sono particolarmente vicino anche a tutti i collaboratori che lavorano nella segretaria della Comece a Bruxelles».