Il Cif compie 70 anni: «La forza di esserci»

Il Centro italiano femminile, che festeggia con tre giornate di riflessione, ha accompagnato la crescita culturale delle donne

Il Centro italiano femminile, che festeggia con tre giornate di riflessione, ha accompagnato la crescita culturale delle donne

È all’insegna dello slogan “La forza di esserci” che il Centro italiano femminile festeggia tra pochi giorni i suoi settant’anni di vita. Una celebrazione a livello nazionale, in tre giornate, a partire da venerdì 27, con l’apertura in una sede prestigiosa, il Senato della Repubblica. Sarà infatti la sala capitolare presso il chiostro del convento di Santa Maria sopra Minerva a ospitare i lavori della conferenza. L’associazione, nata nel 1944, è stata tra i protagonisti della rinascita del Paese.

Accompagnò le donne italiane nella loro crescita culturale ed economica assecondandone la richiesta di riconoscimento dei diritti e soprattutto una serie di realizzazioni legislative che mettevano in pratica il dettato della parità tra uomo e donna sancito dalla Costituzione. E ancora l’istituzione del corpo di polizia femminile nel 1963, l’accesso delle donne in tutte le carriere, la pensione alle casalinghe, finalmente approvata sempre nel 1963, che riconosceva il valore del lavoro domestico; tutte le leggi direttamente portate avanti da esponenti del Cif.

Inoltre, la partecipazione alla Conferenza Onu di Pechino sulla Donna, alla quale prese parte l’allora presidente nazionale Maria Chiaia. E sarà proprio lei, autrice del saggio “Donne d’Italia”, a delineare venerdì gli aspetti salienti della storia associativa in un’intervista di Chiara Geloni. Dopo l’intervento della storica Liviana Gazzetta sull’«aprirsi del fronte politico per le donne cattoliche nel primo ’900». Ad aprire i lavori, sarà invece la presidente nazionale del Cif, Maria Pia Campanile Savatteri, che in occasione dell’ultimo congresso nazionale ebbe a dire: «Il diffondersi del degrado, della prostituzione, la presenza di una cultura della donna ancora oggetto di proprietà ci rivela che il desiderio di autonomia delle donne non poggia sui valori etici del riconoscimento e del rispetto della propria dignità né sui valori della solidarietà, della gratuità, del farsi carico; dimensioni che sappiamo costitutive dell’umano, ma che sono la diversità e la differenza delle donne. Per questo il Cif è ancora valido, anzi necessario, proprio per denunciare l’incongruenza di questi modelli attuali, per orientare la cultura verso i punti fermi della dignità umana, i diritti della persona, il bene comune».

Da venerdì 27, quindi, spazio alla celebrazione del settantesimo anniversario, anche con gli interventi del procuratore nazionale antimafia aggiunto Giusto Sciacchitano e dell’economista Leonardo Becchetti. Il giorno dopo i lavori si sposteranno alla Casa Tra Noi (via Monte del Gallo 113). Alle relazioni della teologa Marinella Perroni e della giornalista Maria Michela Nicolais (Sir) seguirà la presentazione di una ricerca sui servizi e sugli archivi del Cif. Domenica 29 la conclusione della tre giorni con la Messa e un intervento dell’economista suor Alessandra Smerilli sui “poteri” controcorrente.
(Laura Benedetti Esposito)

 

23 novembre 2015