Il Centro “Fonte di Ismaele”, al servizio dei piccoli che vivono ai margini

La struttura in un’ala della scuola delle Figlie di Maria Ausiliatrice, al Tuscolano, realizzata da Medicina Solidale e Dorean Dote, in collaborazione con l’Elemosineria apostolica

Dal deserto di Paran, dove il piccolo Ismaele dovette sopravvivere insieme a sua madre, al deserto della periferia, dove tanti bambini vivono un’esistenza ai margini. Offrire un aiuto concreto all’infanzia negata è l’impegno del nuovo Centro “Fonte di Ismaele”, realizzato dall’Istituto di Medicina Solidale e dall’associazione Dorean Dote in collaborazione con l’Elemosineria apostolica. Il Centro, inaugurato ieri, 19 novembre, in un’ala della storica sede della scuola delle Figlie di Maria Ausiliatrice nel quartiere Don Bosco (Tuscolano), in via Chiovenda 16, è intitolato idealmente a padre Paolo Dall’Oglio, il gesuita romano sequestrato a Raqqa, in Siria, nel 2013, di cui da allora non si hanno più notizie. Quello della Fonte di Ismaele infatti è un tema particolarmente caro al religioso, che nelle sue azioni si è ispirato a quell’acqua divina che ha aiutato Ismaele a superare le asprezze del deserto.

Il Centro curerà, senza alcun contributo economico esterno, donne e bambini in condizione di emarginazione, senza distinzione culturale, etnica né religiosa. Vi opereranno medici volontari e sarà dotato di un Point of Care per la diagnostica e di una farmacia interna. Prevista anche la distribuzione di farmaci e alimenti per l’infanzia. Non mancheranno altre attività sociali mentre il servizio di sostegno psichiatrico e psicologico per i più piccoli verrà garantito in collaborazione con l’Ospedale pediatrico Bambino Gesù. Aperto da lunedì a venerdì, sia mattina che pomeriggio, e il sabato solo al pomeriggio, il centro lavora anche per l’inclusione dei migranti minorenni, a partire dal monitoraggio delle loro condizioni, fino all’organizzazione di giornate di studio e servizi di assistenza alle famiglie che ne richiedono l’affidamento.

«Fonte d’Ismaele nasce dall’unione dell’attività di Medicina Solidale e Dorian Dote come fonte di ristoro per i bambini nati in contesti difficili, per far sentire meno il peso di una storia complicata e restituire loro la leggerezza tipica dell’età infantile», ha spiegato l’arcivescovo di Siena – Colle Val d’Elsa – Montalcino Paolo Lojudice, già ausiliare di Roma, presidente dell’associazione Dorean Dote. «Molti dei nostri bambini vengono dai deserti della segregazione e del confinamento e non possono accedere alle cure, in particolare alla riabilitazione – ha rilevato Lucia Ercoli, coordinatrice dell’Istituto di Medicina Solidale -. Per questo abbiamo voluto per loro uno spazio dedicato alla fisioterapia, alla logopedia, all’igiene dentale, all’endocrinologia, al contrasto a obesità e malnutrizione, per dare ai tanti Ismaele che verranno da noi l’acqua necessaria a proseguire il loro viaggio. Favoriremo l’ascolto dei bambini – ha aggiunto -, uno dei diritti meno tutelati nel nostro Paese».

Emozione nelle parole di Francesca Dall’Oglio, sorella di padre Paolo, di cui ha ricordato la pubblicazione dello scritto “Fonte di Ismaele” sulla rivista Popoli. «Ismaele – ha evidenziato – era stato escluso da Abramo ma gli donò comunque del cibo mentre il Signore lo dissetò nella lunga traversata del deserto. E questi nostri piccoli oggi vengono accolti come lo è stato Ismaele. Vorrei ricordare un’espressione di Papa Francesco nell’enciclica “Fratelli Tutti”: il buon samaritano aveva bisogno di una casa per dare accoglienza a chi viene depredato, proprio come succede ai bambini che intendiamo accogliere. Grazie a chi ha reso possibile l’esistenza di questa casa».

Tra gli ospiti c’erano anche l’elemosiniere apostolico il cardinale Konrad Krajewsi, il vicegerente della diocesi di Roma Gianpiero Palmieri, Mariella Enoc, presidente dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù, l’assessore capitolino a Persona, scuola e comunità solidale Veronica Mammì. E ancora, Francesca Danese, presidente del Forum regionale del terzo settore, e l’onorevole Maria Teresa Bellucci, membro della Commissione parlamentare infanzia e adolescenza.

«Tutti i bambini saranno visitati e sottoposti a visite specialistiche; soprattutto, in un periodo come questo, potranno usufruire, se necessario, del tampone molecolare e del tampone rapido. In tal modo verranno tutelati i bambini stessi, le loro famiglie e i compagni di scuola», ha dichiarato Aldo Morrone, direttore dell’Istituto San Gallicano. Massimo Cicillini, volontario di Dorean Dote, illustra le attività che pongono al centro il singolo bambino e la sua storia unica, come «il servizio pomeridiano che accoglie i piccoli dal doposcuola fino al dopo cena, e l’assistenza a chi è in difficoltà a seguito della crisi economica legata al Covid».

Il Centro affonda le sue radici nell’Osservatorio Fonte di Ismaele, nato il 18 dicembre 2018 attraverso un Protocollo d’intesa tra Vicariato di Roma, associazione Dorean Dote onlus e Istituto di Medicina Solidale. L’Osservatorio si occupa in particolare di progetti di sorveglianza igienico-nutrizionale, contro la malnutrizione infantile e nel contrasto alla disuguaglianza nella cura dei bambini non regolarmente presenti sul territorio nazionale. (Onelia Onorati)

20 novembre 2020