“Il caso Spotlight”, «ulteriore slancio» al lavoro della Santa Sede

Padre Hans Zollner, membro della Pontificia Commissione per la tutela dei minori, commenta la pellicola vincitrice dell’Oscar come miglior film 2016

Padre Hans Zollner, membro della Pontificia Commissione per la tutela dei minori, commenta la pellicola vincitrice dell’Oscar come miglior film 2016

«Papa Francesco, è ora di proteggere i bambini e restaurare la fede». Sono le parole pronunciate sul palco degli Academy Awards da Michael Sugar, il produttore de “Il caso Spotlight”, di Tom Mccarthy, vincitore dell’Oscar 2016 come miglior film. La pellicola, dedicata ai giornalisti del Boston Globe che 14 anni fa svelarono la copertura di numerosi casi di abusi commessi da sacerdoti su minori, insieme alle parole del produttore, «certamente danno un ulteriore slancio al nostro lavoro», commenta padre Hans Zollner, membro della Pontificia Commissione per la tutela dei minori e presidente del Centro per la protezione dei minori della Gregoriana.

In un’intervista alla Radio Vaticana, il gesuita ribadisce che «molto è stato fatto, da parte della Santa Sede, e poi anche da alcune Chiese locali», per contrastare la pedofilia. E ha ricordato l’impegno di Joseph Ratzinger prima come prefetto della Congregazione per la dottrina della fede poi come Papa Benedetto XVI per «rendere la Chiesa un’istituzione trasparente e impegnata nella lotta contro gli abusi». Impegno poi continuato da Papa Francesco, «rafforzando ancora la legislazione della Chiesa, istituendo la Pontificia Commissione per la tutela dei minori».

Padre Zollner commenta anche l’accoglienza della pellicola da parte delle gerarchie ecclesiastiche, riferendo di un «grande apprezzamento per il film» e «ovviamente anche un apprezzamento per il messaggio e il modo in cui viene trasmesso». Cita l’arcivescovo di Malta Charles Scicluna, per dieci anni impegnato come promotore di giustizia «nella persecuzione di questi crimini commessi da sacerdoti», che «ha detto pubblicamente che raccomanderebbe a tutti, anche ai vescovi, di guardare questo film». Come lui, riferisce, anche un vescovo australiano. «Questi vescovi raccomandano ai loro confratelli di vedere questo film, quindi è un forte invito – conclude – a riflettere e a prendere sul serio il messaggio centrale, cioè che la Chiesa cattolica può e deve essere trasparente, giusta e impegnata nella lotta contro gli abusi e che deve impegnarsi affinché non si verifichino più».

1° marzo 2016