Il “Carnevale in…sieme” dell’Us Acli

Appuntamento il 2 marzo al Centro sportivo Usd Centocelle. Sul campo di calciotto 10 squadre. Protagonisti: i ragazzi con disabilità del quartiere

Dieci squadre romane che metteranno al centro l’entusiasmo di tanti ragazzi con disabilità del quartiere. Saranno loro le protagonsiti della VI edizione di “Carnevale in…sieme”, l’iniziativa organizzata dall’associazione Il Ponte onlus con il patrocinio dell’Unione sportiva delle Acli di Roma, in programma per domani, sabato 2 marzo, dalle 9 alle 14 nel Centro Sportivo USD Centocelle, in viale della Primavera 64. Le dieci squadre si divideranno in due “gironi” che si svolgeranno su due campi di calciotto: il girone “Carnevale di Rio” e il girone “Carnevale di Viareggio”. Nel primo giocheranno Il Ponte onlus, Villa Costanza, Villa Letizia, Polisportiva De Rossi e la prima squadra di Integra Sport 2013. Nel secondo ci saranno invece Il Ponte 2008, la seconda squadra di Integra Sport 2013, Filo Onlus, Insuperabili Reset Academy Roma e C’è Posto Per Te. Alla fine delle gare saranno premiati tutti i partecipanti, senza perdenti.

«Siamo felici di festeggiare il Carnevale ancora una volta insieme a questi ragazzi – afferma Luca Serangeli, presidente Us Acli Roma -, che  con la loro energia sono un esempio perfetto del valore dello sport in cui crediamo: un momento di socializzazione, integrazione e un grande strumento per abbattere qualsiasi barriera culturale e architettonica. Con “Carnevale in…sieme” – conclude – vogliamo celebrare una festa, lavorando insieme alle associazioni per creare le basi per un mondo accessibile a tutti».  Anche per Stefania Firrincielli, presidente de Il Ponte, «il torneo è un momento di  socializzazione e integrazione, un’occasione in cui riscoprire il piacere di stare insieme. Per noi- aggiunge -, la gioia più grande è vedere la felicità di questi ragazzi in questo giorno dedicato a loro, in cui si impegnano in un’attività che li entusiasma e gratifica. È importante che abbiano l’occasione di un contatto diretto con il territorio dove vivono, che si sentano e siano visti come cittadini che vivono il loro diritto alla cittadinanza con tutte le loro peculiarità».

1° marzo 2019