Il cardinale Sandri ad Aleppo e Homs. Il ricordo di padre Dall’Oglio

La visita del prefetto della Congregazione per le Chiese orientali. «La vostra amata città possa tornare a essere luogo di vita e non di fuga»

Si chiude oggi, 3 novembre, la visita del cardinale Leonardo Sandri, prefetto della Congregazione per le Chiese orientali, in Siria, iniziata il 25 ottobre. Un itinerario che ha portato il porporato anche nella città martire di Aleppo, dove, il 31 ottobre, ha celebrato la Messa nella vigilia della solennità di Tutti i Santi, nella parrocchia latina. «La città di Aleppo in particolare, che vede al suo interno la presenza di ben 11 comunità cristiane di diverse confessioni e riti, è chiamata a testimoniare la salvezza in Gesù quanto più possibile insieme – ha detto nell’omelia -. Mi rivolgo pertanto ai sei vescovi cattolici, ai loro preti, ai religiosi: intensificate il cammino insieme avviato con il Sinodo cittadino dell’anno scorso, con un ascolto reciproco e costante di tutte le componenti delle vostre comunità, cercate alcune linee comuni. Al centro della vostra città ci sia l’Agnello Immolato, vera luce che illumina le notti e riscalda il giorno – ha aggiunto -: non si sostituisca a Lui nessuna profezia umana o personalità».

Nelle parole di Sandri, l’auspicio che «la vostra amata città, che un secolo fa accolse i rifugiati armeni e di altre minoranze scampati alla persecuzione e alla morte certa, possa tornare a essere luogo di ospitalità e di vita e non di fuga, soprattutto di giovani. Il nome di Aleppo torni a essere grande – ha continuato – non per le macerie che riempiono ancora le vostre strade e i vostri quartieri, non per le migliaia di figli e figlie andati ovunque nel mondo, ma per il volto splendente di una comunità cristiana che nell’annuncio del Vangelo e nel pane spezzato per i poveri fa risuonare il canto della lode accompagnato dall’arpa degli angeli e dei santi in cielo, in un’unica sinfonia espressione della bellezza di Dio».

(foto: Congregazione per le Chiese orientali)

Prima di Aleppo, il prefetto della Congregazione aveva fatto tappa a Homs, dove nella cattedrale greco-melkita è stata celebrata la Divina Liturgia mentre in quella siro cattolica si è tenuto un incontro con i preti e i religiosi della città. Nei suoi interventi ha ricordato la distruzione del tesoro archeologico della zona operata dalla guerra: «Negli anni recenti sono passate le furie distruttrici di chi fa la guerra: oltre alle pietre o ai monumenti distrutti o depredati per rivenderli ai collezionisti d’arte, anzitutto i cuori e le vite sono state schiacciate ed oppresse», ha evidenziato. Quindi si è soffermato a ricordare i tanti testimoni della fede che hanno perso la vita perché uccisi e rapiti, tra cui il padre gesuita Frans Van Der Lugt, ucciso a Homs, sulla cui tomba si è recato a pregare. «Con lui – ha detto – onoriamo tutti gli altri, la memoria di padre Paolo Dall’Oglio: dinanzi al mistero della sua sparizione come a quelle dei due metropoliti ortodossi di Aleppo, che ho ricordato insieme al patriarca Youhanna X Yazigi a Damasco, resta l’affidamento “Signore sia fatta la tua volontà” e il silenzio della croce: “Dio mio, Dio mio, perché mi hai dimenticato”». Da ultimo, Sandri ha salutato anche la sorella di padre Jacques Mourad, anch’egli rapito dall’Isis e poi rilasciato dopo quasi 5 mesi di sequestro.

3 novembre 2021