“Il cammino delle stelle”, una via pulchritudinis da percorrere con umiltà

Presentato il libro del bibliotecario di Santa romana Chiesa l’arcivescovo Brugués. Un cammino tra coscienza e verità attraverso le storie dei santi

Presentato il libro del bibliotecario di Santa romana Chiesa l’arcivescovo Brugués. Un cammino tra coscienza e verità attraverso le storie dei santi 

La Chiesa si batte contro la post-verità: «Il cristianesimo sarà sempre una fonte», lo ha detto il cardinale Jean-Louis Tauran, presidente del Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso e noto anche per il suo “Habemus Papam”, l’annuncio che Jorge Mario Bergoglio sarebbe stato Papa Francesco. Intervenendo giovedì in occasione della presentazione de “Il cammino delle stelle”, l’ultimo libro del bibliotecario e archivista di santa romana Chiesa, Jean-Louis Brugués, nella sala Pietro da Cortona dei Musei Capitolini, il cardinale ha espresso la sua opinione partecipando al dibattito.

Oltre che da Tauran, il saggio è stato presentato dall’ex segretario di Rifondazione Comunista, Fausto Bertinotti, e dal giornalista Giuliano Ferrara, con il Coordinamento di Antonio Casu, direttore della Biblioteca della Camera dei Deputati. Hanno presentato l’evento il presidente del Centro Europeo per il Turismo e per la Cultura, Giuseppe Lepore, organizzatore dell’evento, e, in rappresentanza del Comune, la presidente della commissione turismo, Carola Penna.

Nel libro, edito da Rizzoli, Brugués parla di coscienza, spirito e verità, partendo da episodi autobiografici e vite di Santi, e rimarcando l’importanza della cultura umanistica per la fede e per l’uomo: «Stiamo vivendo una tremenda crisi dell’intelletto – ha spiegato Tauran dopo aver introdotto l’opera -. Siamo superinformati ma facciamo fatica a riordinare le idee. Rifiutiamo la solitudine. La crisi della famiglia, la pressione dei massmedia fanno dei giovani degli elementi senza identità». Per il cardinale bisogna tornare a concentrarsi sulla storia e la memoria: «bisogna opporsi alla frammentazione del sapere.

Lo sviluppo dell’informatica ha portato alla scomparsa di una cultura fondata sulla verità. Senza un richiamo al passato la ragione si disorienta e cade nell’abisso. Che succederà se la nostra cultura non farà più riferimento a una tradizione culturale autentica e storica? Le nostre società avranno sempre più difficoltà a riconoscere ciò che è vero». Per opporsi a questa deriva, ha detto ancora, «bisogna evocare la bellezza».

La bellezza è il cuore de “Il cammino delle stelle”. Per Ferrara, quello del bibliotecario «è un libro di spiritualità dalla musicalità straordinaria», che parla di «fede senza aggettivi, in maniera rocciosa, nel solco della tradizione della Chiesa latina», un messaggio che «non si può equivocare». Bertinotti, riprendendo Aldo Moro, ha definito i temi cardine dell’opera un terreno di “convergenze parallele” tra credenti e non credenti. La bellezza, disarmata, come ha detto citando Juliàn Carròn (alla guida di Comunione e Liberazione, ndr), o preda del consumismo, è al centro di una sfida per l’umanità: «Il capitalismo finanziario globale vuole formare una nuova antropologia dell’uomo mercantile, l’uomo di mercato, che ha la presunzione di risolvere tutto con la scienza e con la tecnica e pone una sfida a tutti gli uomini di fede, quale essa sia».

«Conviene rassegnarsi al pessimismo generale?» – si è chiesto Tauran. La Chiesa mette in campo la bellezza: «La Chiesa ha sempre avuto un rapporto con l’arte. Ha bisogno degli artisti, di scrittori, di architetti, di poeti». Per il cardinale bisogna tenere sempre presente il fine: «annunciare Dio che è logos, senso, ragione e parola. Non dobbiamo disperare, perché per noi Dio ha pensato in grande». E ha concluso ricordando Sant’Agostino: «I tempi sono cattivi, dicevano i pessimisti a Sant’Agostino, e lui rispondeva: “noi siamo i tempi”». L’arcivescovo Bruguès, ringraziando in chiusura, ha rilanciato il messaggio di papa Benedetto XVI: «il cristianesimo ci ricorda che esiste, come aveva evidenziato Benedetto XVI, una via pulchritudinis da percorrere con umiltà».

3 febbraio 2017