Il 40% degli italiani non può sostenere spese impreviste

Diffusi i dati Istat relativi al 2015: il 28,7% dei residenti a rischio di povertà o esclusione sociale. Il Sud resta l’area più esposta

Diffusi i dati Istat relativi al 2015: il 28,7% dei residenti a rischio di povertà o esclusione sociale. Il Sud resta l’area più esposta. Peggioramenti per le coppie con 3 figli

«Rischio di povertà, grave deprivazione materiale, bassa intensità di lavoro». È la situazione in cui si trova, nel 2015, il 28,7% delle persone residenti in Italia. A renderlo noto è l’Istat, nel rapporto “Condizioni di vita e di reddito. Anno 2015”, diffuso ieri, martedì 6 dicembre. Rispetto all’anno precedente, quando la percentuale era del 28,3%, aumentano gli individui a rischio povertà (dal 19,4% a 19,9%) mentre calano quelli che vivono in famiglie a bassa intensità lavorativa (da 12,1% a 11,7%); invariata invece la stima di chi vive in famiglie gravemente deprivate (11,5%).

L’area più esposta del Paese resta ancora il Mezzogiorno, dove, sempre in riferimetno al 2015, la stima delle persone coinvolte sale dal 45,6% del 2014 al 46,4%. Numeri in aumento anche al Centro, dove si passa dal 22,1% al 24%, ma riguardano meno di una persona su 4. Al Nord invece si registra un calo: dal 17,9% al 17,4%. Maggiormente a rischio di povertà o esclusione sociale le persone che vivono in famiglie con cinque o più componenti, che passano dal 40,2% del 2014 a 43,7%, ma la quota sale al 48,3% (da 39,4%) se si tratta di coppie con tre o più figli e raggiunge il 51,2% (da 42,8%) nelle famiglie con tre o più minori.

Aumenta la quota di individui in famiglie che dichiarano di non poter sostenere una spesa imprevista di 800 euro (da 38,8% a 39,9%) e di avere avuto arretrati per mutuo, affitto, bollette o altri debiti (da 14,3% a 14,9%). Peggioramenti più marcati si osservano in particolare per gli individui in coppie con almeno tre figli: la quota di chi dichiara di non poter sostenere una spesa imprevista di 800 euro passa dal 48,1% al 52,8% e quella di chi ha avuto arretrati per mutuo, affitto, bollette o altri debiti dal 21,7% al 30,4%, contribuendo all’aumento di 3 punti percentuali dell’indicatore sintetico di grave deprivazione materiale.

7 dicembre 2016