Il 27 marzo la preghiera dei vescovi nei cimiteri

Ancora un’iniziativa promossa dalla Cei, per «affidare alla misericordia del Padre tutti i defunti di questa pandemia ed esprimere la vicinanza della Chiesa a quanti sono nel pianto»

Un momento di raccoglimento, una veglia di preghiera, una benedizione. Venerdì prossimo, 27 marzo, i vescovi d’Italia che ne avranno la possibilità si recheranno da soli in un cimitero della loro diocesi, per «affidare alla misericordia del Padre tutti i defunti di questa pandemia» ed «esprimere anche in questo modo la vicinanza della Chiesa a quanti sono nel pianto e nel dolore». A promuovere l’iniziativa, ancora una volta, è la Conferenza episcopale italiana: «Un Venerdì della Misericordia della Chiesa italiana, un venerdì di Quaresima, nel quale lo sguardo al Crocifisso invoca la speranza consolante della Risurrezione», la definisce un comunicato della presidenza Cei.

Nella nota, un riferimento all’immagine della colonna dei mezzi militari che trasportano le numerosissime bare di Bergamo verso i forni crematori di altre città. «Rende in maniera plastica la drammaticità di quello che il Paese vive – è il commento dei vescovi -. Per il rispetto delle misure sanitarie, tanti di questi defunti sono morti isolati, senza alcun conforto, né quello degli affetti più cari, né quello assicurato dai sacramenti». Di qui, l’iniziativa di preghiera nei cimiteri da parte dei vescovi, che ricordano come «le comunità cristiane, pur impossibilitate alla vicinanza fisica, non fanno mancare la loro prossimità di preghiera e di carità». Tutti i giorni infatti, i sacerdoti celebrano la Messa per «l’intero popolo di Dio, vivi e defunti». L’attesa è «per la fine dell’emergenza, quando si potrà tornare a celebrare l’Eucaristia insieme, in suffragio di questi fratelli».

20 marzo 2020