Il 25 aprile tra le celle dell’ex carcere di via Tasso
Museo della Liberazione: l’omaggio delle autorità nel luogo in cui i nazisti inflissero torture e violenze. La prima festa del presidente Balzani: «Forte valenza evocativa»
Nel Museo della Liberazione di via Tasso la storia prende vita tra le celle. Al secondo piano la numero 1, dedicata alle 335 vittime delle Fosse Ardeatine, e la numero 2, in memoria dei partigiani fucilati a Forte Bravetta. Custodiscono reperti, elenchi di nomi, schede carcerarie, ritagli di giornali che raccontano la resistenza. Attigue sono le celle di segregazione, con le pareti ricoperte di graffiti e incisioni. Durante l’occupazione nazifascista lo stabile divenne teatro di torture e violenze inflitte a partigiani, antifascisti, ebrei e civili.
Giovedì 25 aprile, 79° anniversario della Liberazione, le sale del Museo sono state visitate da autorità politiche che hanno deposto corone d’alloro all’ingresso. Oltre alle cerimonie, la giornata è stata segnata da scontri a Porta San Paolo tra sostenitori della Brigata Ebraica e manifestanti pro-Palestina. «La nostra Comunità è sottoposta a una grande pressione, potrei parlare di violenza vera e propria», ha dichiarato Victor Fadlun, presidente della Comunità ebraica di Roma, giunto in via Tasso con il sindaco Roberto Gualtieri. «Sui social c’è un rigurgito di antisemitismo repellente – ha proseguito -. Invito tutti alla calma, a rispettare gli ideali ebraici di rispetto e di dolcezza. Questo è l’apporto che vogliamo dare al Paese, nella piena fiducia di chi ci governa e delle forze dell’ordine».
Tra i primi ad arrivare, i ministri della Cultura, Gennaro Sangiuliano, e del Made in Italy, Adolfo Urso, e la senatrice Ester Mieli, guidati nella visita dal direttore dei Musei del Mic Massimo Osanna, e dal presidente del Museo di via Tasso Roberto Balzani. «Questo è un luogo molto significativo che sottolinea quella che è stata una tragedia. Qui furono detenuti e torturati i patrioti della libertà. È doveroso essere qui», ha affermato Sangiuliano, sottolineando che per la prima volta il 25 aprile musei e parchi archeologici hanno aperto gratuitamente. Per Urso il Museo è «il luogo del ricordo di una grande sofferenza e di ciò che ha motivato la guerra di liberazione. Il 25 aprile è il giorno in cui gli italiani ritrovarono insieme la libertà, un valore fondante della nostra Repubblica e della Costituzione su cui ho giurato». Il 25 aprile per il sindaco Gualtieri «è una giornata fondamentale per gli italiani. La resistenza e l’antifascismo sono stati decisivi nel percorso che ci ha portato alla Repubblica, alla democrazia e alla Costituzione. La brigata ebraica riveste un ruolo importantissimo per due ragioni: anzitutto ha partecipato alla Resistenza. Inoltre, il crimine più grave del nazifascismo è stato lo sterminio degli ebrei. Gli ebrei italiani sono quindi vittime e al tempo stesso hanno partecipato al movimento di liberazione».
Il Museo della Liberazione «ha una forte valenza evocativa e una grande funzione memoriale – ha affermato il presidente Balzani -. Sono tante le scolaresche, i cittadini, i turisti stranieri che lo visitano ogni giorno». Nominato alla guida della struttura a gennaio, ritiene quindi che «bisogna approfittare di questa stagione positiva di sensibilità per sistemarlo. L’auspicio è che alcuni appartamenti dello stabile possano essere recuperati alla funzione museale. C’è un impegno del ministero confermato anche oggi».
29 aprile 2024