Identes, la celebrazione in memoria di padre Rielo

Nel XIII anniversario della scomparsa del religioso, la Messa con l’arcivescovo De Donatis a Sant’Andrea della Valle. I missionari presenti nella Capitale in due parrocchie. L’impegno nella pastorale universitaria

In occasione di un pellegrinaggio a Efeso, nei luoghi che, secondo tradizione, videro realizzarsi la fine della vita della Madonna, padre Fernando Rielo, fondatore dell’istituto dei missionari Identes, fece tappa a Roma pregando nella cappella Barberini nella basilica di Sant’Andrea della Valle, ricevendo una forte ispirazione e componendo una preghiera trinitaria e mariana. Per questo motivo nella mattina di sabato 9 dicembre, proprio nella chiesa di corso Vittorio Emanuele, il vicario Angelo De Donatis ha celebrato la Messa in occasione del XIII anniversario della scomparsa del religioso, nato a Madrid nel 1923 e morto a New York il 6 dicembre 2004.

La celebrazione è stata preceduta dalla proiezione, al cinema Farnese di Campo dei Fiori, di un docu–film intitolato “Siate santi!”, volto a presentare il carisma dell’ordine fin dal nome ispirato al mandato di Cristo. Il neologismo “idente”, infatti, si compone dell’imperativo spagnolo “id” (andate) unito alla desinenza del participio latino: “Coloro che vanno nel mondo per annunziare il Vangelo”.

«Questo giorno commemorativo viene ricordato solennemente da tutti i missionari e le missionarie Identes in tutto il mondo – spiega María Luján González Portela, direttrice dell’ufficio stampa dell’istituto di vita consacrata -: attualmente siamo presenti in 19 nazioni e in tutti i continenti, tranne l’Australia e l’Oceania». Nella Capitale, ai missionari Identes sono affidate due parrocchie: quella di San Bartolomeo, nel settore Ovest, e quella di San Matteo, a Casal Morena (Est). «Oltre alla pastorale ordinaria – afferma Gonzalez Portela -, dedichiamo un’attenzione speciale alle persone lontane dalla Chiesa, coloro che abitano le periferie esistenziali, come dice Papa Francesco, in particolare giovani, anziani e malati».

Ancora, a via Aurelia 773 ha sede la Fondazione Idente di studi e ricerca, un’istituzione culturale che si pone come obiettivo fondamentale «il progresso spirituale di coloro che ne sono i destinatari – illustra Portela -, e tutto ciò che questo comporta in ordine alla ricerca teologica, e in generale filosofica, alla promozione dei valori religiosi e dell’umanesimo sociale». Due sono quindi i fini specifici del carisma idente: la vicinanza agli ultimi e il dialogo apologetico con gli intellettuali, unitamente all’incontro con la gioventù lontana dalla fede cattolica. «Collaboriamo con l’Ufficio diocesano per la pastorale universitaria – spiega ancora Gonzalez Portela rispetto all’impegno in ambito culturale -; nello specifico ci è stata affidata la cappellania dell’Accademia delle Belle Arti, a via Ripetta, dove organizziamo attività di evangelizzazione utilizzando lo strumento dell’arte, presentando Dio come artefice della vera bellezza».

Quanto all’attenzione sociale, la cura degli emarginati e dei poveri, si è concretizzata fin dagli anni Settanta con «la gestione di un ambulatorio per i migranti, specialmente albanesi, in collaborazione con la Caritas di Roma» e ora si realizza anche mediante la proposta «di un master in Medicina delle emarginazioni, delle migrazioni e delle povertà » che partirà a fine gennaio.

11 dicembre 2017