I vescovi: «Tacciano le armi e il conflitto lasci spazio alla pace

Nella sessione straordinaria del Consiglio permanente, il dolore per la tragedia della Marmolada e il ricordo dei missionari che spendono la vita per il Vangelo, come suor Luisa Dell’Orto, uccisa ad Haiti il 25 giugno; lo ius culturae, la cittadinanza e il cammino sinodale

Una Chiesa che «sappia farsi prossima e sia capace di mettersi in ascolto oltre che di dialogare con franchezza con i mondi della politica, della società e della cultura». L’hanno “disegnata” i vescovi nella sessione straordinaria del Consiglio episcopale permanente della Cei, che si è svolta oggi, 5 luglio, in videoconferenza, sotto la guida del cardinale presidente Matteo Zuppi. E, a proposito di una Chiesa che si fa “prossima”, hanno espresso anzitutto la loro partecipazione al dolore di quanti sono stati colpiti dalla tragedia della Marmolada. Insieme alla solidarietà e alla vicinanza, hanno lanciato un appello «perché tutti facciano la propria parte per proteggere la Casa comune, perseguendo uno sviluppo sostenibile e integrale».

Solidarietà, da parte dei vescovi, anche verso «le missionarie e i missionari che, in tutto il mondo, spendono la vita per il Vangelo e a servizio degli ultimi». I membri del Consiglio permanente si sono uniti alle parole del cardinale presidente che, nel suo indirizzo di saluto, ha ricordato il sacrificio di suor Luisa Dell’Orto, Piccola sorella del Vangelo di Charles de Foucauld uccisa il 25 giugno ad Haiti, e hanno ringraziato quanti operano in contesti difficili, spesso di guerra, mostrando il volto di una Chiesa materna e misericordiosa. «La loro testimonianza incoraggia la Chiesa a vivere in pienezza la sua dimensione missionaria, con il coinvolgimento dell’intera comunità», le parole dei presuli.

Obiettivo puntato anche sul tema dello “ius scholae” e della cittadinanza. Nel solco del cammino sinodale, è la riflessione dei vescovi, «le Chiese in Italia sono chiamate a mettersi in ascolto delle istanze del territorio, ma anche ad affinare i dispositivi culturali per relazionarsi con il mondo politico e sociale così da diventare sempre di più luogo di dialogo e comprensione. Lo sguardo
evangelico deve abbracciare anche la cultura, illuminando tutti gli ambiti che riguardano la persona, dal concepimento al fine vita, dall’accoglienza alla dignità del vivere». In questo orizzonte si colloca la riflessione sullo ius scholae e sulla cittadinanza, che «costituisce uno strumento di inclusione dei migranti» ed è un «tema di cultura». E che è al centro dell’attenzione della Chiesa in Italia dal Convegno ecclesiale di Verona del 2006. A fare da filo conduttore, la consapevolezza che il fenomeno migratorio richiede un approccio umanitario e di sistema, come ha ribadito Zuppi.

Inevitabile il riferimento alla situazione internazionale, con la guerra nel cuore dell’Europa tra Russia e Ucraina. Il vice presidente Francesco Savino ha condiviso l’esperienza della Carovana della pace che ha vissuto nei giorni scorsi con #Stopthewarnow; quindi è stato rinnovato l’auspicio che le armi possano tacere e il conflitto lasciare presto spazio alla pace. Ampio spazio poi è stato riservato al confronto sul Cammino sinodale delle Chiese in Italia, con l’approvazione del testo, integrato dai vari contributi emersi, che apre alcune prospettive per il secondo anno di ascolto della “fase narrativa” (2022-2023). Le priorità riguardano la crescita nello stile sinodale e nella cura delle relazioni, l’ascolto dei “mondi” meno coinvolti nel primo anno, la promozione della corresponsabilità di tutti i battezzati, lo snellimento delle strutture per un annuncio più efficace del Vangelo.

Per continuare l’ascolto vengono suggeriti tre “cantieri sinodali”: laboratori aperti, da adattare liberamente a ciascuna realtà, scegliendo quanti e quali proporre nel proprio territorio. «Ogni diocesi potrà aggiungerne un quarto, valorizzando una priorità risultante dalla propria sintesi diocesana o dal Sinodo che sta celebrando o ha concluso da poco», la precisazione. Ancora, è stato chiesto di considerare che gli ulteriori passi del Cammino sinodale si svolgeranno nel triennio di preparazione al Giubileo del 2025, che sarà un’opportunità per “riscoprire” le Costituzioni del
Concilio Vaticano II. In concreto, il Gruppo di coordinamento nazionale è chiamato a offrire per l’inizio di settembre un piccolo sussidio metodologico in cui presentare la proposta dei “cantieri sinodali” e della loro restituzione alla fine del secondo anno della “fase narrativa”. «Nelle prossime settimane verranno raccolte, dalle singole diocesi, alcune esperienze di “buone pratiche” da mettere a disposizione di tutte le Chiese locali, per disporre di idee collaudate, utili per allargare la consultazione al maggior numero possibile di persone e di ambienti».

Il Consiglio ha poi approvato i nuovi parametri per la concessione dei contributi relativi all’edilizia di culto e le integrazioni richieste dalla 76ª Assemblea generale della Cei alla Nota “I ministeri del lettore, dell’accolito e del catechista per le Chiese che sono in Italia”. Al termine dei lavori, quindi, il cardinale presidente ha dato lettura della comunicazione con cui Papa Francesco ha nominato l’arcivescovo di Cagliari Giuseppe Baturi segretario generale della Conferenza episcopale italiana.

6 luglio 2022