I vescovi del Nicaragua: «Rafforzare i legami d’amore nelle famiglie»

Il messaggio della Conferenza episcopale per l’Avvento. Tra i firmatari non c’è il vescovo Álvarez, condannato dal regime a 26 anni di carcere, di cui non si hanno notizie da 8 mesi

Nessun riferimento esplicito alla situazione politica e sociale del Paese, nel messaggio in vista dell’Avvento diffuso ieri, 26 novembre, dalla Conferenza episcopale del Nicaragua (Cen). Parole, quelle dei vescovi, che invitano a «rafforzare i legami di unità familiare» e nello stesso tempo incoraggiano a partecipare alle attività e alle celebrazioni offerte dal tempo liturgico, ricordando che Dio «ci ha fatto il dono della vita» e che ogni famiglia assume la propria identità «imitando le virtù domestiche della Santa Famiglia di Nazareth». Di qui l’invito a «rafforzare i legami d’amore che uniscono i membri delle famiglie, come pellegrini di speranza alla presenza del Signore».

I presuli sottolineano anche che la famiglia, in quanto «chiesa domestica», è la «prima scuola di evangelizzazione e lievito dei valori morali, spirituali, umani ed ecologici. Vi incoraggiamo a sentirvi missionari di Gesù, il Figlio amato che ci ha portato la salvezza», proseguono nel messaggio, esortando i cattolici «a partecipare e a sfruttare al massimo ciò che la Chiesa ci offre per vivere questo bel tempo di speranza: l’Eucaristia, la Corona dell’Avvento, la Novena del Bimbo Gesù, l’apposizione di fiori nelle case, la celebrazione della Novena della Madre “Purísima”, della Vergine di Guadalupe e altre espressioni di pietà popolare». Una devozione che dovrà essere vissuta all’interno delle chiese e delle abitazioni, se permarrà, come è probabile, il divieto del governo a promuovere processioni e cerimonie pubbliche.

Tra i firmatari del messaggio non c’è, naturalmente, la firma del vescovo di Matagalpa Rolando Álvarez, condannato il 10 febbraio scorso dal regime di Ortega a 26 anni di carcere, di cui da 8 mesi non si hanno notizie.

27 novembre 2023