I Salesiani da Aleppo: «Finché ci saranno cristiani, rimarremo con loro»

L’agenzia Ans fa il punto sulle vicende siriane con il missionario Alejandro León. «L’ultima è stata una delle peggiori settimane in questi 5 anni di guerra»

L’agenzia Ans fa il punto sulle vicende siriane con il missionario don Alejandro León. «L’ultima è stata una delle peggiori settimane in questi 5 anni di guerra»

La situazione è «molto confusa». Il missionario salesiano in Medio Oriente don Alejandro León fa il punto della situazione in Siria con l’agenzia Ans, della famiglia salesiana, e non usa mezzi termini: « Si potrebbe dire che l’ultima è stata una delle peggiori settimane vissute in questi 5 anni di guerra». Una guerra «di tutti contro tutti, dove i civili sono, purtroppo nel mezzo». Nel Paese è stata dichiarata una nuova tregua di 24 ore, dopo diversi giorni di combattimenti che hanno lasciato sul campo quasi 300 morti, per lo più civili.

«Purtroppo in questo, come in molti altri conflitti – afferma don León – i media forniscono le informazioni che conviene secondo la linea prescelta dai governi e creano l’opinione pubblica sulla base di quelle linee», tralasciando molti aspetti del conflitto. Come ad esempio, continua il religioso, il fatto che «negli ultimi tre giorni sono stati attaccati numerosi quartieri di Aleppo, alcuni con una predominante presenza cristiana. Di questo si è parlato poco, si è menzionato solo l’ospedale».

Senza gravi danni, «grazie a Dio», le strutture dei Salesiani, nel centro di Aleppo. Il missionario riferisce di molte chiese e parrocchie della città distrutte, con la gente che si ritrova e si integra nella vita dell’oratorio salesiano, utilizzato anche da parrocchie e gruppi come sede dei loro incontri. «Nella nostra opera – continua – si riuniscono anche settimanalmente giovani sacerdoti di diversi riti cristiani, per formarsi, pregare, incoraggiarsi e condividere le loro esperienze di fede in questo contesto». Ancora, ogni quattro mesi i cristiani della città si ritrovano presso la casa salesiana. «In questi anni abbiamo sofferto particolarmente per la perdita di bambini e giovani del nostro oratorio. Oggi tutti i cristiani che muoiono sono persone che conosciamo ed è molto difficile per noi accompagnare queste situazioni estreme», ammette don León. «Fino a quando ad Aleppo ci saranno i cristiani noi salesiani rimarremo con loro, non abbiamo alcun dubbio – conclude -; la nostra decisione è un impegno personale che è stato liberamente preso da ogni fratello».

3 maggio 2016