I preti in Val di Fassa tra ascolto e condivisione

Guidate dal cardinale De Donatis le settimane di ritiro a Soraga, in provincia di Trento, promosse dal Servizio per la formazione permanente del clero. Le voci dei sacerdoti: occasione di fraternità

Ascoltare se stessi, ascoltare gli altri, ma soprattutto «ascoltare la voce del Signore senza indurire il nostro cuore». E ascoltare i suoni della natura, passeggiando lungo i sentieri della Val di Fassa. Come stanno facendo i gruppi di sacerdoti che in questi giorni partecipano alle settimane di ritiro a Soraga, promosse dal Servizio per la formazione permanente del clero e guidate dal cardinale vicario Angelo De Donatis. La prima, per i sacerdoti che festeggiano il decimo, il ventesimo e il trentesimo anniversario di ordinazione, si è appena conclusa; la seconda, per i parroci di prima nomina, è in pieno svolgimento. Al centro delle giornate il tema dell’ascolto, declinato attraverso escursioni, celebrazioni eucaristiche, momenti di riflessione e preghiera personale.

«Quando pensiamo alla conversione, la intendiamo sempre in senso morale – ha detto De Donatis in una delle sue omelie -, si tratta di cambiare il proprio modo di vivere, di liberare le nostre azioni dalle tante ombre, dai peccati, dalle negligenze. La chiave è quasi sempre quella morale. Tutto questo appartiene al cammino di conversione ma non è il cuore. Prima che per la dimensione etica, la conversione si caratterizza per una dimensione teologica». Deve trasformarsi «il nostro modo di relazionarci con il Signore». È soltanto «la luce dell’amore di Gesù a dare significato a tutta la vita – sono ancora le parole del vicario -. Qui c’è la vita felice a cui aneliamo, che non è conquistata dai nostri sforzi ma è dono, una eredità che ha impresso in sé il sigillo di quell’amore a cui nulla va anteposto».

Con il primo gruppo anche il vescovo Daniele Salera e poi tanti sacerdoti che vivono esperienze diverse, dai parroci ai missionari. Don Francesco Donega è rettore del Collegio diocesano missionario Redemptoris Mater: «Trovo molto stimolante sentire i vari interventi e i commenti degli altri – riflette -. Ieri abbiamo fatto una salita su un altopiano e c’erano un po’ di nuvole, e questo ci ha portato ad articolarci in vari gruppi, chi si sentiva di camminare di più, chi meno. È sempre importante ascoltare gli altri». Concorda don Damiano Marino, parroco a San Patrizio, al ventesimo di ordinazione. «Sta andando tutto benissimo, siamo in relax, in buona compagnia – racconta -. Le Dolomiti sono meravigliose, e mancavo da questa zona da tanti anni. Ogni mattina andiamo in giro, facendo percorsi diversi. Ma soprattutto è bello lo stare insieme, il poterci ritrovare, vivere questa settimana come un’occasione di fraternità. Io conoscevo i sacerdoti del mio stesso anno, ma molti altri no, anche perché ce ne sono diversi che prestano servizio fuori diocesi». Per don Massimo Cautero, direttore dell’Ufficio Clero del Vicariato, il ritiro in Val di Fassa dà la possibilità di «fare il punto sul cammino sacerdotale, per conoscersi meglio, incontrare preti che provengono da altre realtà, che hanno frequentato altri seminari. Condividere le esperienze è un dono prezioso. Dobbiamo cercare di riallacciare questi rapporti e riflettere insieme sulle esigenze della pastorale. Ogni anno è bello ritrovarsi in questo clima di serenità e pace».

18 luglio 2022