I passeggini vuoti, campanello d’allarme per il Paese
Al Colosseo il flash mob organizzato dal Forum famiglie per denunciare la crisi demografica. De Palo: «È emergenza. Servono azioni concrete»
Al Colosseo il flash mob organizzato dal Forum famiglie per denunciare crisi demografica e denatalità. De Palo: «I dati Istat sono drammatici. Servono azioni concrete»
Creare un quadro, perché l’impatto visivo è il più efficace: con questo obiettivo ieri mattina, 14 maggio, le mamme e i papà del Forum nazionale delle associazioni familiari hanno disposto ordinatamente centinaia di passeggini, carrozzine e seggioloni, rigorosamente vuoti, come immagine simbolica di quello che potrebbe essere il futuro dell’Italia a causa della crisi demografica e dell’alto tasso di denatalità. A fare da cornice, l’Arco di Costantino e il Colosseo. «Quest’anno abbiamo scelto di celebrare la Giornata internazionale della famiglia – spiega il presidente del Forum Gianluigi De Palo – con questo fash mob, per denunciare l’emergenza ma anche per raccontare la bellezza della famiglia».
L’emergenza è emersa in modo chiaro dalla lettura dei dati Istat, «una delle cose più tristi degli ultimi anni» ha chiosato De Palo. A dare voce ai “numeri”, cinque mamme con accanto, in braccio o nella pancia il loro bambino: il calo delle nascite di oltre 600mila unità negli ultimi 50 anni, il costo esoso di un figlio tra gli 0 e i 18 anni per una famiglia di medie condizioni (pari a quasi 160mila euro), la nascita di un bambino come una delle due cause primarie di povertà per un nucleo familiare, insieme alla perdita del lavoro di uno dei coniugi. «Sono dati allarmanti – ha denunciato ancora De Palo -, e tuttavia vengono unicamente commentati da politici e giornalisti, anche dall’opinione pubblica: noi chiediamo che si agisca». La richiesta specifica del Forum è quella di votare, già in questa legge di Stabilità, i pacchetti sul tema della famiglia a cominciare dall’introduzione del Fattore famiglia, «per garantire un fisco più equo e permettere così ai genitori di realizzare i propri sogni: crescere figli felici». Evidenziando il valore delle nuove generazioni: un bene comune e non un peso.
Amalia e Francesco Pepe di figli ne hanno quattro: dalla più grande, Marta, di 7 anni, al piccolo Tommaso di soli 7 mesi, in piazza con i fratellini Pietro e Chiara. «Abbiamo portato i nostri passeggini – spiega lui – per chiedere ai politici un sostegno concreto alla famiglia, un sostegno strutturato e continuativo che fornisca vera speranza, non che tamponi l’emergenza una tantum». Da parte sua, Amalia evidenzia come una famiglia, numerosa o meno, debba far fronte a problemi sia economici – «e i nonni, per fortuna, ci aiutano tanto, dato che l’unico stipendio è quello di Francesco» -, sia organizzativi. «Senza una rete di amici e familiari – ammette – non riuscirei a gestire tutto».
Anche Francesca Mazzulla, mamma di tre bambini, un maschietto di sei anni e due gemelline di quattro, ha portato due passeggini e tanta grinta: «Voglio che i miei figli vivano in un Paese in cui avere una famiglia non sia un problema, perché è, invece, la soluzione, ma ci vogliono politiche sociali idonee». Sul selciato dietro il Colle Oppio c’è anche Alessia: ha solo 21 anni, studia ancora, non è sposata ma è presente «perché si sta manifestando anche per me, per il mio futuro di donna che sogna di diventare mamma». E proprio alle mamme, nel giorno della loro festa, è stato dedicato il momento finale dell’evento che non ha avuto alcun riferimento politico o partitico: non c’erano loghi o bandiere di associazioni né slogan ad affetto. Papà e bambini hanno intonato un “Tanti auguri” mentre le famiglie prendevano posto ciascuna accanto al proprio passeggino, o seggiolone, per colorare la tela, prima lasciata vuota in segno di allarme, con il calore e i colori della famiglia, segno di speranza.
15 maggio 2017