I minori migranti non accompagnati scrivono al Papa

«Abbiamo speranza che le cose possono cambiare». Save the Children lancia #NonFarloSparire. Telefono Azzuro: protezione transnazionale

«Abbiamo la speranza che le cose possono ancora cambiare». La campagna di Save the Children #NonFarloSparire. Telefono Azzuro: ampliare protezione transnazionale

Alcuni si trovano nelle strutture di prima accoglienza di Lampedusa e Siracusa. Altri frequentano i Centri diurni CivicoZero di Save the Children a Roma, Milano e Torino. Sono i minori stranieri non accompagnati che firmano la lettera indirizzata a Papa Francesco in occasione della 103° Giornata mondiale del migrante e del rifugiato celebrata ieri, domenica 15 gennaio. Un messaggio tra timore e speranza per il futuro, desiderio di integrazione e pace, nato quasi come una risposta alle parole che il pontefice ha dedicato loro nel suo messaggio per la Giornata, affidata agli operatori di Save the Children. «Abbiamo la speranza – si legge nel testo – che le cose possono ancora cambiare».

Per sostenere l’approvazione immediata della legge per la loro accoglienza e protezione, bloccata al Senato, l’associazione lancia la campagna di comunicazione social #NonFarloSparire. «Speriamo che la forte voce del Papa a favore dei minori migranti possa far aprire finalmente gli occhi sulla tragica condizione vissuta da tanti bambini e adolescenti anche qui in Italia ed in Europa – dichiara Carlo Tesauro, presidente di Save the Children Italia -. Bambini che, come dice il Papa nel suo messaggio, sono “tre volte indifesi”, perché minori, perché stranieri e perché inermi, quando forzati a vivere lontani dalla loro terra di origine e separati dagli affetti familiari. Sono questi – prosegue – i bambini e gli adolescenti che incontriamo ogni giorno, con i nostri operatori, nei luoghi di sbarco come nelle grandi città, maggiormente esposti a rischi di sfruttamento e di abusobambini e gli adolescenti che incontriamo ogni giorno, con i nostri operatori, nei luoghi di sbarco come nelle grandi città, maggiormente esposti a rischi di sfruttamento e di abuso».

Nel 2016 sono arrivati da soli via mare in Italia oltre 25.800 ragazzi e ragazze, alcuni anche al di sotto dei 10 anni di età: più del doppio rispetto al 2015, quando ne erano arrivati 12.360. Tantissimi quelli che hanno perso la vita nel tentativo di attraversare il Mediterraneo nelle mani dei trafficanti per cercare un futuro possibile in Europa. Save the Children, che ha voluto far giungere al Papa il loro messaggio, si schiera accanto a loro, chiedendo al Parlamento di «approvare senza ulteriori ritardi la legge per dotare l’Italia di un sistema organico di protezione e accoglienza dei minori stranieri non accompagnati», spiega ancora Tesauro. Ancora, dall’associazione arriva anche la richiesta ai Paesi Ue di «rendere finalmente operativo il sistema di ricollocamento, per dare una alternativa di viaggio legale e protetto a quei minori soli che, una volta giunti nel nostro Paese, proseguono il loro cammino mettendosi nelle mani di nuovi trafficanti».

La cosa «più urgente e concreta», per l’associazione che da tre anni è impegnata in questa battaglia, è l’approvazione definitiva in Parlamento della legge che interviene sugli aspetti fondamentali per la vita dei minori migranti che arrivano in Italia senza genitori o adulti di riferimento: dalla procedura per accertare la minore età agli standard dell’accoglienza; dalla promozione dell’affido familiare alla figura del tutore, dalle cure sanitarie all’accesso all’istruzione, tutti tasselli fondamentali di una buona integrazione. Un’attenzione particolare poi va riservata a quanti sono determinati a raggiungere il più in fretta possibile, dall’Italia, altri Paesi europei, per ricongiungersi con familiari o amici. Come accaduto nel 2016 per gli oltri 6mila arrivati da Eritrea (3.832, il gruppo più numeroso in assoluto tra tutti i Paesi di origine), Somalia (1.584), Etiopia (401), Siria (220) e Palestina (110). Per farlo, avvertono da Save the Children, si rimettono nelle mani dei trafficanti per attraversare le frontiere, correndo gravi rischi di violenza e sfruttamento. In particolare, «gli oltre 4mila ragazzi e ragazze provenienti da Eritrea e Siria avrebbero potuto e potrebbero raggiungere legalmente altri Paesi europei attraverso la misura del ricollocamento, che oggi non viene loro garantita. È invece indispensabile assicurare loro una strada legale e protetta per il trasferimento verso altri Paesi dell’Unione europea».

Con questo obiettivo l’associazione lancia anche la campagna di comunicazione social #NonFarloSparire, voluta per sensibilizzare e coinvolgere il più ampio numero possibile di persone nella richiesta al Parlamento di approvazione immediata della legge per l’accoglienza e la protezione dei minori stranieri non accompagnati. Sulla pagina www.savethechildren.it/non-farlo-sparire sono disponibili una serie di articoli che descrivono i benefici che la legge porterebbe in termini di protezione, accoglienza, supporto e integrazione ai minori stranieri non accompagnati in Italia.

A sostegno di un potenziamento della cooperazione internazionale in materia di minori stranieri non accompagnati si è espresso anche Telefono Azzurro, membro di Missing Children Europe, network europeo delle hotlines 116.000 a tutela dei bambini scomparsi e vittime di sfruttamento, che punta il dito sul dramma dei 5.200 scomparsi in Italia nei primi sei mesi del 2016. «Numeri allarmanti, che meritano una riflessione condivisa e una piena assunzione di responsabilità». Soprattutto considerando che la statistica, evidenziano dalla onlus, offre un quadro «parziale e riduttivo del problema, poiché non contiene indicazioni su quanti non registrati, o su coloro che sono spariti prima ancora di prendere contatti con le autorità». Nel 2016 il 54,7% dei casi gestiti dalla hotline ha interessato casi di fuga e scomparsa di minori stranieri non accompagnati. Ampliare meccanismi di protezione transnazionale: questa la richiesta di Telefono Azzurro, che invita a «estendere le possibilità di collaborazione, incluso il coinvolgimento delle agenzie territoriali di competenza», con l’obiettivo di rafforzare il sistema di accoglienza e integrazione di bambini e adolescenti nel contesto europeo.

16 gennaio 2017