Via Ramazzini, i migranti raccontano il loro “Transito”

Raccolti in un progetto i disegni degli ospiti del Centro di accoglienza di Croce Rossa Roma. Diodati: «Mi piacerebbe diventassero una mostra»

Raccolti in un progetto i disegni degli ospiti del Centro di accoglienza della Croce Rossa di Roma. Diodati: «Mi piacerebbe che diventassero una mostra»

Uomini, donne e bambini migranti. Dopo il viaggio, spesso lungo e difficile, che li ha portati fino a Roma e che da qui continuerà verso altre mete, hanno intrapreso in questi giorni un nuovo viaggio, espressivo, accompagnati dal pittore romano e maestro d’arte Fausto Olmelli e dagli operatori della Croce Rossa di Roma. Sono gli ospiti del Centro di accoglienza di via Ramazzini, protagonisti di un progetto intitolato proprio “Transito”: disegni su carta e cartoncini, in bianco e nero o a colori, realizzati nella sala adibita a laboratorio artistico, che «comunicano più di tante dichiarazioni la visione della realtà e la proiezione di quello che le persone che accogliamo vogliono esperimere», commenta la presidente della Croce Rossa di Roma Debora Diodati. Soprattutto per quanto riguarda la memoria dei luoghi di provenienza, il racconto del viaggio, il modo di percepire i luoghi in cui si trovano e le relazioni.

«Essere in transito – prosegue Diodati – significa vivere la complessità e questi disegni, la partecipazione che sta suscitando il progetto, sono l’esempio che abbiamo bisogno di uno scambio anche emotivo». Proprio per questo il progetto, le fa eco il curatore Fausto Olmelli, punta a coinvolgere anche gli studenti delle scuole romane «facendo passare il segno dai giovani migranti ai giovani studenti italiani spesso anche immigrati, per  permetterne la comunicazione e la conoscenza». Al centro, un’idea di «solidarietà e crescita collettiva», evidenzia Olmelli, riconoscendo alla Croce Rossa di Roma il ruolo del mecenate nell’arte: «Colui che ha la visione e la volontà di mettere in moto energie positive per farle diventare progetti tangibili e che producono cambiamento».

Diodati confida un desiderio: «Sarebbe bello se questi disegni potessero diventare anche una mostra, sia a Roma che in altre città. Su questo siamo aperti a proposte e iniziative».

13 settembre 2016