I migranti e l’accordo Ue – Tunisia: «Indifferenza per i diritti umani»

Amnesty International commenta il protocollo: «Concentrandosi sul controllo delle frontiere, i leader dell’Unione si stanno avviando verso politiche fallimentari»

Un accordo «mal ponderato, firmato nonostante le evidenti prove di gravi violazioni dei diritti umani da parte delle autorità tunisine». La direttrice dell’ufficio di Amnesty International presso le istituzioni europee Eve Geddie definisce così il memorandum d’intesa tra Unione Europea e Tunisia siglato il 16 luglio a Tunisi, in base al quale, fra le altre cose, l’Ue ha accettato di fornire alla Tunisia sostegno finanziario e tecnico per scoraggiare la migrazione verso l’Europa. Un protocollo che, di fatto, ha l’obiettivo di impedire alle persone di raggiungere l’Europa, di incrementare il rimpatrio dei tunisini in caso di mancanza di permesso di soggiorno europeo e di facilitare i rimpatri di persone di altre nazionalità dalla Tunisia verso Paesi terzi.

Per Geddie, questo memorandum «comporterà una pericolosa proliferazione di politiche migratorie già fallimentari e segnalerà l’accettazione da parte dell’Unione europea di un comportamento sempre più repressivo da parte del presidente e del governo di Tunisi. In un contesto di crescenti violenze e maltrattamenti da parte delle autorità tunisine nei confronti dei migranti subsahariani – aggiunge -, tale decisione dimostra che non è stata appresa nessuna lezione dai precedenti, simili accordi. Ciò rende l’Unione europea complice delle sofferenze che inevitabilmente ne deriveranno».

La referente di Amnesty International ricorda anche che «nello stesso periodo in cui la Tunisia e l’Unione europea si apprestavano a firmare questo accordo, le autorità tunisine hanno lasciato centinaia di persone, bambini compresi, intrappolate alle frontiere desertiche del Paese, inizialmente prive di acqua, cibo o riparo». E conclude: «Concentrandosi sulle politiche e sui finanziamenti per il contenimento e l’esternalizzazione del controllo delle frontiere, anziché garantire percorsi sicuri e legali per coloro che cercano di attraversare i confini in modo sicuro, i leader dell’Unione europea si stanno ancora una volta avviando verso politiche fallimentari basate su una spietata indifferenza verso i diritti umani fondamentali».

19 luglio 2023