I Marmi Torlonia

In esposizione a Villa Caffarelli, fino al 9 gennaio, 100 opere tra busti, elementi decorativi e statue di arte greco-romana, dalla più prestigiosa collezione privata al mondo

A Villa Caffarelli un esempio di mecenatismo artistico: in esposizione circa 100 marmi tra busti, elementi decorativi e statue di arte greco-romana della collezione dei principi Torlonia, la più prestigiosa collezione privata di marmi al mondo. L’allestimento, sobrio nell’illuminazione e negli sfondi omogenei, atto a far emergere le opere  quasi naturalmente dallo spazio in cui sono collocate, potrebbe non avere l’impatto emotivo sperato nel visitatore occasionale, soprattutto se tale visita segue quella ai Musei Capitolini: si potrebbe lamentare la mancanza di pannelli esplicativi più didattici e di un allestimento più scenografico. Superate le perplessità iniziali, tuttavia, si comprende l’operazione scientifico-culturale dei curatori, che hanno disposto alcune opere su banconi di legno per creare l’effetto di un “magazzino artistico”, in cui ogni capolavoro è apprezzabile singolarmente e all’interno della collezione. La chiave di lettura è dunque nelle opere stesse, nel “popolo di statue” (una galleria di 100 busti di imperatori), nella “tazza Cesi” – una vasca per fontana realizzata da un’officina greca nel 120 a.C. -, nel volto della di grana cristallina finissima della “Fanciulla”  da Vulci (risalente al 50 – 40 a.C. ), nel marmo del filosofo stoico “Crisippo”, sarcofagi istoriati, e così via. Opere non disposte per tipologia né secondo un ordine cronologico ma per acquisizioni.

È una collezione di collezioni, che consta di 620 marmi: dal nucleo appartenente al museo Torlonia, fondato nel 1875 quando Roma era ormai capitale del Regno d’Italia, alle collezioni Albani, dello Studio Cavaceppi, del marchese Vincenzo Giustiniani e implementate dai ritrovamenti negliscavi archeologici realizzati nelle proprietà dei Torlonia. Vari pezzi erano stati già restaurati nel 600; pertanto, in occasione della mostra sono stati sottoposti solo a una pulitura superficiale delle polveri e dei residui dei precedenti restauri. Si tratta di opere che documentano gusto e pratiche di epoche in cui i reperti mutili venivano, per così dire, completati nelle parti mancanti, ricorrendo anche all’abilità di famosi scultori del tempo. La statua di un Ercole, ad esempio, risulta composta da 125 frammenti di marmo. Le operazioni di restauro  hanno permesso anche di ricavare indizi storici sulle opere per una loro maggiore comprensione e più esatta datazione. Riscontrate ad esempio tracce di colore sul rilievo di Porto del III secolo d.C. e confermato l’intervento di Gian Lorenzo Bernini sulla statua del “Caprone a riposo” ( sul corpo di fine I secolo d.C. ha scolpito la testa). Una curiosità: chiude la galleria di ritratti degli imperatori il busto di età repubblicana di un patrizio romano anziano – il “Vecchio” di Otricoli – raffigurato in modo realistico sdentato e calvo.

Marmi Torlonia c/o Musei capitolini, Villa Caffarelli. Fino al 9/01/22. Curatori: Salvatore Settis e Carlo Gasparri. Catalogo Electa.  Ingresso: tutti i giorni ore 9.30 -19.30. Biglietti acquistabili on line o presso la biglietteria dei Musei Capitolini: solo mostra € 13 intero, € 11 ridotto; integrato Musei Capitolini e mostra intero € 22 ridotto € 20. Sono previste riduzioni per i residenti nella Capitale. Audioguide in italiano e inglese: 5€ . L’accesso è consentito solo previa presentazione del Green pass. Informazioni allo 060608.

8 ottobre 2021