«Noi, leader dell’Unione europea, ci siamo riuniti a Sibiu per discutere e riflettere sul nostro futuro comune». Comincia con queste parole la “Dichiarazione di Sibiu” approvata ieri, 9 maggio, dai 27 leader Ue riuniti nella cittadina della Romania per il vertice informale e straordinario in vista delle elezioni europee. «Tra qualche settimana gli europei eleggeranno i loro rappresentanti al Parlamento europeo, a quarant’anni da quando hanno esercitato per la prima volta questo diritto fondamentale. Un’Europa riunificata nella pace e nella democrazia è soltanto uno dei tanti risultati conseguiti», si legge nel testo. Quindi, uno sguardo al cammino fatto finora: «Fin dalla sua istituzione, l’Unione europea, guidata dai suoi valori e dalle sue libertà, ha garantito stabilità e prosperità in tutta Europa, all’interno e all’esterno dei suoi confini. Nel corso degli anni è diventata uno dei principali attori sulla scena internazionale. Con circa mezzo miliardo di cittadini e un mercato unico competitivo, è un leader nel commercio mondiale e determina la politica globale».

Riguardo al futuro, i leader dell’Unione non hanno dubbi: «Riaffermiamo la nostra convinzione che, uniti, siamo più forti, in questo mondo sempre più instabile e complesso. Riconosciamo che è nostra responsabilità, in quanto leader, rendere questa nostra Unione più forte e il nostro futuro più promettente, riconoscendo al contempo la prospettiva europea di altri Stati europei». E per costruire questo futuro hanno approvato all’unanimità dieci «impegni», inscritti nella Dichiarazione. Anzitutto, la difesa di «un’Europa unita, da est a ovest, da nord a sud. Trent’anni fa – si legge nel documento – milioni di persone hanno combattuto per la libertà e l’unità e hanno abbattuto la cortina di ferro che aveva diviso l’Europa per decenni. Non c’è posto per divisioni che nuocciono al nostro interesse collettivo».

Ancora, «Resteremo uniti, nel bene e nel male – è il secondo impegno -. Daremo prova di reciproca solidarietà nei momenti di bisogno e resteremo sempre compatti. Possiamo parlare con un’unica voce, e lo faremo». Il terzo punto è l’impegno a cercare sempre «soluzioni congiunte, ascoltandoci a vicenda in uno spirito di comprensione e rispetto». Quarto: «Continueremo a proteggere il nostro stile di vita, la democrazia e lo Stato di diritto. I diritti inalienabili e le libertà fondamentali di tutti gli europei sono stati conquistati a caro prezzo e non li daremo mai per scontati. Difenderemo i nostri comuni valori e i principi sanciti dai trattati».

Nell’elenco c’è anche la determinazione a ottenere risultati «sulle questioni di maggiore importanza. Sulle questioni che contano, l’Europa continuerà a pensare in grande. Continueremo a prestare orecchio alle preoccupazioni e alle speranze di tutti gli europei, avvicinando l’Unione ai cittadini, e agiremo di conseguenza, con ambizione e determinazione». Quindi si continua con la scelta di rispettare sempre «il principio di equità, che si tratti di mercato del lavoro, assistenza sociale, economia o trasformazione digitale. Ridurremo ulteriormente le disparità esistenti tra di noi e aiuteremo sempre i più vulnerabili in Europa, anteponendo le persone alla politica». Il settimo punto: «Ci daremo i mezzi per essere all’altezza delle nostre ambizioni. Doteremo l’Unione degli strumenti necessari per realizzare i suoi obiettivi e portare avanti le sue politiche».

Un’attenzione privilegiata è dedicata ai giovani. «Salvaguarderemo il futuro delle prossime generazioni di europei – si legge al punto 8 -. Investiremo nei giovani e costruiremo un’Unione pronta ad affrontare il futuro e in grado di rispondere alle sfide più pressanti del XXI secolo». Protezione e sicurezza dei cittadini sono l’impegno numero 9; la strada scelta per realizzarlo: rafforzare «il nostro potere di persuasione e di coercizione» e collaborare «con i nostri partner internazionali». Infine l’ultimo punto: «L’Europa sarà un leader mondiale responsabile. Le sfide che siamo chiamati a fronteggiare oggi riguardano tutti noi. Continueremo a lavorare con i nostri partner mondiali per difendere e sviluppare l’ordine internazionale basato su regole, per sfruttare al meglio le nuove opportunità commerciali e per affrontare congiuntamente sfide globali come la tutela dell’ambiente e la lotta ai cambiamenti climatici».

L’Unione europea di oggi, è la conclusione della Dichiarazione, «è più forte di quella di ieri e vogliamo che quella di domani lo sia ancora di più. È questo il nostro impegno per le generazioni future. È questo lo spirito di Sibiu e di una nuova Unione a 27 pronta ad affrontare il futuro unita».

10 maggio 2019