I giovani di Sant’Egidio: «La violenza non è stata vinta»

L’appello per la pace lanciato dalle Fosse Ardeatine dagli oltre mille ragazzi arrivati da tutta Europa. «No all’indifferenza nei confronti dei poveri, migranti e senza fissa dimora»

Erano oltre mille i giovani per la pace della Comunità di Sant’Egidio, provenienti da tutta Europa, che ieri mattina, domenica 15 luglio, hanno reso omaggio ai caduti delle Fosse Ardeatine. La visita si è aperta con un’assemblea nel grande spiazzo del sacrario.
Presenti all’incontro il presidente di Sant’Egidio Marco Impagliazzo, il colonnello Francesco
Sardone, direttore del mausoleo, e il rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni, che ha recitato una preghiera e pronunciato un saluto ricordando l’anniversario delle leggi razziali italiane del 1938 e mettendo in guardia dal riemergere di nuove forme di antisemitismo e razzismo in Europa, anche nel nostro Paese.

Alla fine dell’assemblea è stato letto un appello in cui si afferma che oggi, tanti anni dopo la fine della seconda guerra mondiale, «la violenza non è stata vinta», tanto che «inquina» ancora i Paesi europei. «Essa assume il volto dell’indifferenza, si nutre di ignoranza dell’altro, pregiudizi, antisemitismo, razzismo – è scritto nel messaggio -. I poveri e i deboli sono i primi a esserne colpiti: anziani, disabili , migranti, rifugiati, Rom, senza dimora». Da qui l’impegno «a lavorare per un’Europa in cui tutti possano vivere insieme», contrastando ogni violenza e scegliendo «la via dell’incontro e dell’amicizia».

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(foto: Comunità di Sant’Egidio)

La cerimonia si è svolta al termine del convegno internazionale “Global friendship to live together“, iniziato venerdì 13 luglio e conclusosi con un pellegrinaggio silenzioso alle fosse Ardeatine, antica cava dove il 24 marzo 1944 vennero trucidati 335 innocenti. I giovani hanno poi reso omaggio alle vittime deponendo un fiore sulle loro tombe.

16 luglio 2018