I giovani delle scuole romane ad Auschwitz, Birkenau e Neuengamme

Dal 3 al 6 novembre il Viaggio della memoria organizzato da Roma Capitale, Comunità ebraica e Fondazione Museo della Shoah. La scomparsa di Alberto Sed

Auschwitz, Birkenau e Neuengamme. Queste le mete del Viaggio della memoria che da ieri, 3 novembre, fino a mercoledì 6, vede impegnati 145 tra studenti e docenti di 29 istituti scolastici romani. Con loro, il sindaco della Capitale Virginia Raggi, insieme a Sami Modiano e Andra Bucci, sopravvissuti ai campi di concentramento. L’obiettivo dell’iniziativa infatti – organizzata dal Campidoglio in collaborazione con la Comunità ebraica di Roma e la Fondazione Museo della Shoah per i ragazzi delle scuole secondarie di secondo grado – è proprio quello di promuovere e stimolare percorsi di riflessione e di studio. Per non dimenticare l’orrore dell’Olocausto.

Anche quest’anno il viaggio fa tappa ad Amburgo. La visita al campo di Neuengamme e alla ex scuola Bullenhuser Damm, introdotta per la prima volta nella precedente edizione, vuole ricordare la tragedia di venti bambini uccisi dopo essere stati sottoposti ad esperimenti medici dalle SS. Tra loro anche il piccolo Sergio De Simone, 7 anni. «Roma non dimentica – assicura la prima cittadina Raggi -. Anche quest’anno il Viaggio della memoria nei luoghi della Shoah, insieme agli studenti e agli insegnanti delle scuole romane, rappresenta un motivo per avvicinarsi ad una delle più grandi tragedie della storia».

Dal sindaco anche un «ringraziamento» a Modiano e Bucci: la loro partecipazione e testimonianza, rileva, «è un motivo di arricchimento per i giovani, di riflessione e di memoria collettiva. Vogliamo sconfiggere la paura, le parole d’odio, il razzismo con la conoscenza e la cultura, con la grande fiducia che nutriamo nelle giovani generazioni. Sono per tutti un segno concreto di speranza», conclude.

Va invece a dirigenti e insegnanti il grazie dell’assessore alla Persona, scuola e comunità solidale Veronica Mammì, anche lei in viaggio con gli studenti. Questo progetto, spiega, rappresenta «uno dei cardini della collaborazione tra amministrazione e scuole romane, con particolare attenzione al tema della storia», da cui arrivano «strumenti critici essenziali per affrontare il presente». Al Viaggio della memoria partecipano anche il presidente della Fondazione Museo Shoah Mario Venezia e Ruth Dureghello, presidente della Comunità ebraica di Roma.

Proprio Dureghello ha annunciato, nella giornata di ieri, 3 novembre, la scomparsa di un altro dei sopravvissuti all’orrore dei campi di sterminio: Alberto Sed, 91 anni. Catturato a Roma con la madre e le due sorelle, venne portato per un breve periodo a Fossoli, per poi essere condotto a Birkenau. Lì gli venne tatuato il numero A-5491. Aveva 14 anni. Anche dopo la liberazione, per mezzo secolo era rimasto in silenzio, pietrificato dall’orrore. Poi aveva deciso di testimoniare, raccontando la sua storia prima in un libro scritto dal giornalista e ufficiale dei carabinieri Roberto Riccardi, “Sono stato un numero”, poi in centinaia di incontri. Aveva incontrato i giovani nelle scuole ma anche i detenuti e la gente comune. Instancabile, fino alla fine. Era il suo modo per “uscire” da Auschwitz. «La sua scomparsa – le parole di Dureghello – rappresenta un dolore immenso per tutta la Comunità. Una perdita ancora più dolorosa in questi tempi cupi in cui si riaffaccia l’odio antisemita. Con il sorriso ha saputo raccontare l’inferno e renderci persone migliori. D-o ne benedica la memoria».

4 novembre 2019