I giovani del Lazio a “scuola” nei luoghi dell’orrore nazista

Iniziato il viaggio della memoria organizzato dalla Regione, alla V edizione. Protagonisti: 550 alunni di 125 classi, con i loro insegnanti. Dureghello (Comunità ebraica Roma): «Abbiate la forza delle vostre idee, decidendo da che parte stare»

È cominciato nel cuore del quartiere ebraico il viaggio della memoria organizzato dalla Regione Lazio a Cracovia e ai campi di concentramento di Auschwitz e Birkenau per gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado. Giunta alla quinta edizione, la proposta formativa – quest’anno
dedicata a Primo Levi nel centenario dalla sua nascita – vede la partecipazione di 550 alunni provenienti da 125 classi e accompagnati dai loro insegnanti. Partiti da Roma ieri mattina, 14 aprile, sono stati accolti nel primo pomeriggio nella sinagoga Tempel, sulla riva settentrionale del fiume Vistola che attraversa la città polacca, dal vicepresidente della Regione Lazio Massimiliano Smeriglio.

«Questo viaggio nei luoghi dell’orrore – ha detto ai tanti giovani che gremivano i banchi della più recente delle 7 sinagoghe presenti nel quartiere – vi servirà a prendere coscienza e consapevolezza di quello che è stato, riconoscendo come quei tratti di degenerazioni razziali possano ancora oggi minare la convivenza civile; si tratta di riconoscere un certo clima di odio e di contenerlo e trasformarlo». Anche Ruth Dureghello, presidente della Comunità ebraica di Roma, ha invitato gli studenti ad «avere la forza delle proprie idee, decidendo da che parte stare e per quali ideali sacrificarsi», ponendo in cima alla lista «la libertà e il rispetto perché voler dominare l’altro è qualcosa che non deve appartenerci».

Attraversando poi il ponte Bernatek, il più famoso e artistico della città, gli studenti hanno raggiunto il distretto di Podgorze cioè l’antico ghetto ebraico creato dal regime nazista il 3 marzo del 1941; ad accompagnarli nei luoghi simbolo «della tradizione mondiale ebraica», lo storico Marcello Pezzetti.
Due le tappe più significative ed emozionanti: la salita alla collina dove si conservano i resti del muro che separava il ghetto dal resto della città e la piazza centrale sulla quale affaccia la Farmacia dell’Aquila. «Questa altura è il punto esatto da cui, nel famoso film Schindler’s list – ha spiegato l’esperto -, il protagonista osserva la liquidazione della zona del ghetto avvenuta nel 1943» e dove «vennero fucilati tanti bambini e ragazzi ebrei che sarebbero stati difficili da gestire nella camere a gas». A loro «venne negata la possibilità di crescere e di studiare» mentre a voi, «cittadini d’Europa, è dato di prepararvi per agire al meglio».

Nella foto, il ponte Bernatek

Su piazza degli Eroi del ghetto affaccia la farmacia di proprietà del cattolico Tadeusz Pankiewicz, che «spese tutti i suoi risparmi per aiutare tanti ebrei – ha chiosato ancora Pezzetti – e per questo fu uno dei primi a essere nominato tra i giusti delle nazioni da Israele». Sulla stessa piazza, luogo di assembramento per la selezione degli ebrei non idonei al lavoro e quindi destinati ai campi di sterminio, sorge il cosiddetto Monumento delle sedie, opera d’arte moderna ispirata «all’inno alla scuola» innalzato dai bambini ebrei che «i nazisti filmarono mentre in processione portavano sulla testa ciascuno la propria sedia – ha spiegato ancora lo storico – per andare a studiare e imparare, fuori, in campagna», dopo che il regime aveva soppresso gli istituti scolastici a loro destinati.

Oggi, 15 aprile, gli studenti laziali sono in visita ai campi di concentramento di Auschwitz e Birkenau, guidati dallo storico Umberto Gentiloni e accompagnati da tre degli ultimi sopravvissuti all’Olocausto: Samuel Modiano e le sorelle Andra e Tatiana Bucci.

15 aprile 2019