I diaconi permanenti, «compagni dei piccoli e dei poveri»

Le ordinazioni con De Donatis. «Oggi salite sulla croce con Gesù per servire e amare, e quindi per regnare con Lui». La vestizione e la consegna del Vangelo

Farsi umili compagni di viaggio degli ultimi. Questa la consegna affidata dal cardinale vicario Angelo De Donatis ai quattro nuovi diaconi permanenti che ha ordinato sabato pomeriggio, 20 novembre, nel corso della Messa solenne da lui presieduta nella basilica di San Giovanni in Laterano. «Da oggi in poi i vostri compagni di cammino sono i piccoli e i poveri – ha detto il porporato nella sua omelia rivolgendosi ai diaconi -; annunciate a loro il Vangelo e soprattutto da loro fatevi evangelizzare. Vi auguro di non dimenticare mai che colui che lava i piedi rimane sempre Gesù, che per pura grazia vi ha voluti immettere nel suo servizio».

Commentando in particolare il brano evangelico di Giovanni relativo alla solennità di Cristo Re, De Donatis ha messo a confronto «i regni di questo mondo, che scatenano gli istinti peggiori dell’uomo perché guidati dalle dinamiche ben note della violenza, della corruzione e della falsità, dell’affermazione di sé, della competizione che genera invidia e dello sfruttamento dei più poveri», e «il Regno di Gesù, che vive una dinamica che viene dall’alto con l’effusione divina dello Spirito Santo per purificare e per trasformare la realtà». Sottolineando come nel dialogo tra Gesù e Pilato è contenuto il monito del «Re che grida ai nostri orecchi sordi la verità, cercando una breccia nei nostri cuori induriti dai regni di quaggiù», il cardinale ha ricordato che «nel momento in cui Gesù ci riporta alla verità di chi siamo realmente, ossia figli amati da Dio, non ci rende sudditi ma ci fa regnare con Lui», che equivale a dire «ci fa servire con Lui. Ma per farlo non c’è altro modo che salire sul trono della croce con Gesù e da lì amare e servire il mondo intero: qui è tutta la nostra vita, in questo c’è la radice del vostro diaconato». Ancora, De Donatis ha spiegato che «la dalmatica, cioè l’abito del servo di cui oggi sarete rivestiti, è la vostra veste regale. Quando la guardate, quando la indossate ricordatevi che è la veste del corpo nudo del Crocifisso Risorto», a dire che «non c’è spazio per nessuna affermazione di voi stessi. Oggi salite sulla croce con Gesù per servire e amare, e quindi per regnare con Lui».

Dopo l’omelia, l’invocazione ai santi e la richiesta di perdono hanno preceduto il momento dell’ordinazione, con l’imposizione delle mani sui candidati e la preghiera consacratoria, con la promessa di filiale rispetto e obbedienza nei confronti del Papa. Quindi il rito della vestizione e la consegna del Vangelo a ciascun nuovo diacono, «chiamato ora a esserne annunciatore – ha pregato il cardinale -, credendo sempre in ciò che proclama, insegnando la fede appresa e testimoniando ciò che insegna».

I quattro nuovi diaconi permanenti – Marco Campanelli, Gino Cappannini, Giuseppe Caviglia e Danilo Defant – tutti sposati, sono arrivati al diaconato al termine di un percorso formativo di 5 anni che ha coinvolto anche le loro famiglie ed eserciteranno ora il loro ministero nelle parrocchie e nelle varie strutture della diocesi.

22 novembre 2021