Dalle ore 00.01 (eastern time) del 18 ottobre entrano in vigore i dazi Usa sui prodotti europei. Il Federal Register ha pubblicato la black list definitiva dei prodotti Ue colpiti: una scure che si abbatte anche sul made in Italy e il suo record storico negli Stati Uniti, che rappresentano il principale mercato di sbocco fuori dai confini europei, con un balzo del +8,3% nei primi otto mesi del 2019. L’analisi, sulla base dei dati Istat relativi al commercio estero ad agosto, arriva da Coldiretti. «Sul mercato Usa – sottolineano – il Made in Italy è cresciuto finora più del doppio rispetto al mercato mondiale dove la crescita è stata pari ad appena il 2,6% nei primi otto mesi».

A essere maggiormente interessati dai dazi, segnala l’associazione, sono i prodotti alimentari che fanno registrare in Usa un boom del 13% da gennaio ad agosto 2019, dopo aver messo a segno nel 2018  il record dell’export a 4,2 miliardi. Dal Parmigiano Reggiano al Grana Padano fino al Gorgonzola ma anche salumi, agrumi, succhi e liquori per un valore delle esportazioni di circa mezzo miliardo di euro saranno colpiti da dazi aggiuntivi del 25% che provocheranno il rincaro dei prezzi al consumo. Il timore è quello di una «preoccupante riduzione degli acquisti da parte dei cittadini e ristoratori statunitensi». Per il presidente Ettore Prandini, «è importante l’apertura del presidente degli Stati Uniti Donald Trump all’Italia, che rischia di essere ingiustamente punita dai dazi Usa per la disputa tra Boeing e Airbus, che è essenzialmente un progetto francotedesco, a cui si sono aggiunti Spagna e Gran Bretagna».

Apprezzamento, nelle parole di Prandini, per il tentativo del presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella che negli Usa ha esortato a «trovare un metodo di confronto collaborativo per evitare uno scambio di provvedimenti ritorsivi tra le due parti. In questo contesto – conclude – è importante che la proposta della Coldiretti di attivare aiuti compensativi per azzerare l’effetto dei dazi americani su alcuni prodotti agroalimentari sia stata accolta dal governo italiano e portata all’attenzione dell’Unione europea».

Dagli Usa, dazi al 25% anche per i vini francesi, le olive greche, il whiskey scozzese. In tutto la stretta sulle importazioni dal Vecchio continente riguarda beni per un valore di 7,5 miliardi di dollari.

18 ottobre 2019