I catechisti, chiamati all’esperienza della sinodalità

Alla Lateranense, l’assemblea diocesana con il direttore dell’Ufficio don Cavallini. «Progettare insieme e verificare la catechesi: la base per una corresponsabilità vera»

Fare esperienza concreta della sinodalità – oggetto di riflessione del Sinodo per tutta la Chiesa – non solo quale obiettivo del proprio servizio ma come stile, personale e comunitario. È il monito che l’assemblea diocesana dei catechisti ha lasciato a quanti si sono riuniti sabato mattina, 27 gennaio, nell’aula magna della Pontificia Università Lateranense per l’annuale incontro formativo.

Il titolo stesso dell’evento organizzato dall’Ufficio catechistico del Vicariato – “Comunione, partecipazione, missione” – ha voluto essere «un richiamo alla consapevolezza che rispetto alla evangelizzazione tutti, consacrati e laici, siamo corresponsabili in funzione del battesimo, che è ciò che ci mette in missione», ha spiegato don Andrea Cavallini, direttore dell’Ufficio diocesano. Dunque «tutti abbiamo il dovere e il diritto di dire la nostra» perché «sono fatti di tutta la comunità cristiana», sono ancora le parole del sacerdote, che ha esortato appunto i catechisti a «vivere la dignità che ci viene dal battesimo come responsabilità comune per la missione».

Per Cavallini è importante «partire dalla riflessione sull’organizzazione dell’evangelizzazione della propria parrocchia», facendo emergere il proprio punto di vista e «facendo sentire la nostra voce nel consiglio pastorale parrocchiale, che è uno strumento molto concreto di partecipazione, ma anche nel confronto informale» che emerge dal dialogo con le persone. Ancora, «molto importante è progettare insieme, anche con creatività, e verificare la catechesi – ha continuato il sacerdote -: questa è la base per una corresponsabilità pratica e vera» laddove la verifica e la progettazione sono legate in modo inscindibile e devono avere come «parametri di riferimento i quattro pilastri del Catechismo della Chiesa cattolica» e la domanda se «stiamo proponendo nella nostra catechesi ai bambini e alle famiglie una valida introduzione a questi 4 ambiti: fede, preghiera, ascolto della Parola e fraternità e vita in Cristo». Per il direttore dell’Ufficio catechistico, la verifica passa inoltre dall’ascolto dei riscontri dei genitori e dei bambini stessi per comprendere se i contenuti «che abbiamo proposto siano stati capiti dai più piccoli».

Dopo un momento di preghiera alla luce del Vangelo della Pentecoste curato da don Enzo Fiore, collaboratore dell’Ufficio e referente per la catechesi e la disabilità, la seconda parte dei lavori ha visto al centro la testimonianza di 3 dei 284 catechisti istituiti a cui la scorsa domenica il cardinale vicario Angelo De Donatis ha conferito il ministero. Introdotti da suor Rosaria Carpentieri, membro dell’Ufficio e referente del Servizio per il Catecumenato, Silvia, Giorgia e Benedetto hanno riferito del cammino personale e del percorso formativo che li ha portati a ricevere il ministero. In particolare il racconto di ognuno ha evidenziato come la condivisione nella preparazione – curata dall’Ufficio diocesano in sinergia con l’Istituto di Scienze religiose “Ecclesia Mater” e che ha previsto anche una 3 giorni ad Assisi – sia stata un’esperienza intensa e importante, che ha generato pure delle proposte di catechesi condivisa tra parrocchie della stessa prefettura.

Infine, l’annuncio dei prossimi appuntamenti formativi, tra i quali il corso sul tema “Catechesi e disabilità”, nel mese di febbraio (il primo incontro in modalità on-line è in programma per giovedì 8) e lo stage di formazione a Loreto, in programma dal 29 agosto al 1° settembre.

29 gennaio 2024