I 20 anni del Parco della Musica

Le iniziative per il ventennale della struttura intitolata a Ennio Morricone e, dal 10 giugno, il “Roma Summer Fest”, per un’estate con tante star. Pitteri (ad): «Sempre più polo internazionale»

Collaborazioni internazionali in crescita e una connessione sempre più forte con le persone e la città. Questo, nelle parole dei suoi protagonisti, è il presente e il futuro del Parco della Musica intitolato al Premio Oscar Ennio Morricone, a vent’anni dalla sua inaugurazione. Così, in occasione dell’anniversario, arrivano mesi di eventi speciali. Il primo appuntamento è stato giovedì scorso, 21 aprile, con Antonio Pappano, direttore musicale dell’Accademia di Santa Cecilia e Luigi Piovano, primo violoncello dell’Orchestra di Santa Cecilia, alla Sala Sinopoli. Sul palco si sono poi avvicendati Nicola Piovani, la Schola Cantorum dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, la Jazz Campus Orchestra Junior e Kids dell’Auditorium. Nei prossimi mesi l’Accademia di Santa Cecilia proporrà, tra gli altri, concerti con Antonio Pappano, Jaap van Zweden, Daniel Harding e l’Elektra di Richard Strauss, “La fanciulla di neve” di Tchaikovskij con Milena Vukotic, mentre la Fondazione Musica per Roma porta in Italia la prima mondiale dello spettacolo “Relative Calm” del drammaturgo Bob Wilson e della coreografa Lucinda Childs e, in esclusiva, i concerti di Moderat, Cat Power, Aurora, Rufus Wainwright e Gregory Porter. Dal 10 giugno torna poi il “Roma Summer Fest”: due mesi di concerti live con grandi star italiane e internazionali del rock e del pop, i grandi protagonisti del jazz e della musica d’autore.

Come ricorda Daniele Pitteri, amministratore delegato della Fondazione Musica per Roma, «il nostro è un luogo unico in Europa, per natura e dimensioni. Il rapporto con il pubblico è fondamentale e lo rinnoviamo di stagione in stagione coinvolgendo sia gli artisti più affermati che quelli più “freschi” della scena musicale». Certo, la pandemia non ha risparmiato nemmeno il Parco della Musica, che tuttavia ha saputo reinventarsi grazie alla tecnologia. «Oltre alla produzioni e agli eventi organizzati con le piattaforme digitali, abbiamo potuto elaborare meglio i piani per il futuro, per accreditarci sempre più come polo internazionale, puntando alla formazione, agli scambi, alla valorizzazione di giovani talenti, come chiede il nostro statuto». L’Auditorium ha stretto 5 partnership con centri culturali europei e ha aderito alla Creative Europe Talent Academy 2023 – 2026, una piattaforma europea per la valorizzazione e l’avviamento professionale di giovani talenti della musica classica ed elettronica.

La pandemia ha ridefinito anche il rapporto con il pubblico, avvicinando i giovani e rilanciando il ruolo di socializzazione: «Di certo è cambiato il destino del quartiere e del territorio, ma può evolversi ancora di più: come auspicava il suo geniale progettista Renzo Piano, l’Auditorium può diventare un luogo della quotidianità, attraendo persino brand internazionali, che oggi mancano ma che speriamo di portare presto», conclude Pitteri. Ma l’Auditorium è anche la “casa” dell’Accademia di Santa Cecilia, della sua Orchestra e del suo Coro che, come spiega Michele dall’Ongaro, presidente-sovrintendente dell’Accademia Nazionale dal 2015. «Appena è stato inaugurato, ha subito attratto un pubblico numeroso, determinando inoltre una crescita professionale e umana dei musicisti grazie all’acustica perfetta e alla sua natura di habitat ideale per i musicisti. Oggi siamo la realtà italiana che fa più tournée all’estero, con più incisioni all’attivo. Un modello gestionale unico».

Quanto al filo conduttore della programmazione di quest’anno, Dall’Ongaro spiega che «verranno proposte sintesi degli eventi più significativi della sua storia: un percorso in sei concerti. Racconteremo a un ideale marziano la nostra realtà, che ricordo con qualche numero poco noto: 12 cori e 5 orchestre tra infantili e giovanili, un coro e orchestra amatoriale, 1.500 bambini presenti agli eventi dedicati, 200 allievi dei corsi professionali, musica per tutti ai prezzi più bassi d’Europa. Perché la musica ha questo potere: non si vede l’ora di condividerla!». Anche il maestro Dall’Ongaro ha tanti progetti e sogni per il futuro: creare un’orchestra aperta all’inclusione che comprenda immigrati e persone diversamente abili, ma anche una banda “tradizionale” con giovani, bambini e meno giovani che suonano insieme. La musica, come fa l’acqua con le piante, nutre la società civile. E l’Auditorium Parco della Musica ne è la casa naturale.

26 aprile 2022