I 150 anni del Circolo S. Pietro, riparo per tanti “ultimi”

Concluse le celebrazioni per l’anniversario, con la Messa presieduta da De Donatis. Nel futuro, la casa famiglia per i piccoli in day hospital al Bambino Gesù

«Nel meraviglioso giardino delle opere di santità della diocesi di Roma risplende da 150 anni la pianta del Circolo S. Pietro, antica e robusta, sempre fiorente di nuove iniziative a servizio dei più deboli. La vostra presenza nella diocesi è espressione di un cammino di carità che stiamo percorrendo insieme che scaturisce dalle indicazioni di Papa Francesco. Spero vivamente che come Circolo e come diocesi possiamo percepire ogni giorno l’amore di Dio per questa città che si trasmette anche attraverso la nostra presenza, il nostro ascolto e il nostro servizio caritatevole». A conclusione delle celebrazioni per il 150° anniversario di fondazione del Circolo San Pietro, queste le parole del cardinale vicario Angelo De Donatis che ieri mattina, domenica 24 novembre, solennità di Cristo Re, nella basilica di San Giovanni in Laterano ha presieduto la Messa per l’associazione fondata il 28 aprile 1869 da un gruppo di giovani laici romani. In un messaggio, firmato dal segretario di Stato Vaticano cardinale Pietro Parolin, anche Papa Francesco ha rivolto il suo saluto ai membri del Circolo auspicando che l’anniversario «susciti rinnovato fervore apostolico e propositi di fedeltà alla Chiesa e alla Santa Sede».

“Preghiera, azione, sacrificio” il motto dell’associazione, che ha sempre proseguito la sua opera di carità verso i poveri e gli indigenti «con dedizione e generosità – ha ricordato il cardinale -. Dal giorno della fondazione, all’ombra caritatevole del Circolo hanno trovato riparo tanti ammalati e sofferenti». Precursore delle mense per i poveri, oggi il Circolo distribuisce circa cinquantamila pasti all’anno nelle tre sedi di via della Lungaretta a Trastevere, via Mastro Giorgio a Testaccio e via Adige ai Parioli. «Otto mila persone siedono alle nostre mense e ricevono capi di abbigliamento, soprattutto durante l’emergenza freddo» ha spiegato il presidente del Circolo S. Pietro Leopoldo Torlonia. All’Asilo Notturno porte aperte anche «alle nuove povertà come i genitori separati che, costretti ad abbandonare la propria abitazione e a provvedere al mantenimento della famiglia, si ritrovano a vivere in macchina anche se hanno un lavoro», ha proseguito il presidente.

Seppur di antica fondazione, l’istituzione si tiene al passo con i tempi e rispondendo al programma diocesano è attenta all’ascolto del grido della città anche se, ha ammesso Torlonia, «non è compito da poco svolgere un servizio in un mondo che cambia così velocemente. Esige rinnovamento continuo, una congenita capacità di adattamento che cerchiamo di affinare di giorno in giorno, ancorati alle parole e agli insegnamenti di Papa Francesco». Gli ha fatto eco il cardinale vicario il quale ha rimarcato che «è necessario un autentico cammino di conversione e di rinnovamento missionario. Solo uno sguardo contemplativo su Roma ci renderà capaci di comprendere le reali esigenze e di ascoltare la vita concreta della gente». In tal senso la solennità liturgica di Cristo Re rappresenta, per il porporato, «l’occasione per recuperare la fierezza di appartenere a un simile Re, per ammettere che la vita merita di essere interpretata come una chiamata ad uscire da noi stessi per donarci all’altro senza sforzo e senza pentimento».

Quella di ieri per il Circolo è stata «una festa di famiglia», ha affermato Torlonia, anticipando i piani per il futuro. In collaborazione con il Bambino Gesù sarà presto inaugurata una nuova casa famiglia vicino al Colosseo per i piccoli pazienti oncologici in regime di day hospital. «Va ad aggiungersi alla struttura intitolata a San Giovanni Paolo II in via della Lungaretta – ha spiegato il presidente del Circolo – riservata all’accoglienza alle famiglie dei bambini ricoverati nell’ospedale pediatrico». Torlonia ha inoltre espresso grande soddisfazione «per la richiesta crescente da parte dei giovani di svolgere attività di volontariato». Molti, ad esempio, prestano servizio nel Centro di cure palliative Hospice-Sla-Alzheimer della Fondazione Roma.

25 novembre 2019