I 1.500 anni del culto a Santa Maria in Portico

Dal 1° febbraio le celebrazioni per il XV centenario dell’apparizione della miracolosa immagine venerata nella Capitale come Romanae Portus Securitatis

Al via dal 1° febbraio, con la Messa presieduta dal cardinale vicario Angelo De Donatis nella parrocchia di Santa Maria in Portico in Campitelli, le celebrazioni per il XV centenario dell’apparizione della miracolosa immagine, custodita nella chiesa a due passi dal Campidoglio, venerata nella Capitale come Romanae Portus Securitatis. «Non si tratta di una classica apparizione mariana – spiega il parroco padre Davide Carbonaro -. Le antiche cronache parlano di una luce che apparve il 17 luglio del 524 nel luogo dove santa Galla, matrona romana, assisteva i poveri».  Chiamato Papa Giovanni I, questi vide la luce mentre due angeli ponevano nelle sue mani l’icona. «Maria manifesta sempre un legame profondo con il Vangelo dell’amore, della carità, dell’accoglienza, elementi classici dell’evangelizzazione. Maria continua a raccontarceli anche nel nostro tempo».

Le celebrazioni inizieranno il 1° febbraio, giorno in cui la comunità fa memoria del patrocinio di Santa Maria in Portico su Roma. I romani, infatti, fecero un voto alla Madonna nel 1656 per la liberazione dalla peste e nel 1703 per chiedere la liberazione da uno sciame sismico. La piccola icona della Vergine con in braccio Gesù Bambino è custodita dai Chierici Regolari della Madre di Dio (Omd) dal 14 agosto 1601, quando fu affidata da Clemente VIII al fondatore san Giovanni Leonardi. Da padre Carbonaro l’invito alle parrocchie romane a «organizzare pellegrinaggi per conoscere questa storia della città di Roma, anche in preparazione al Giubileo, in questo anno di speranza che verrà celebrato con gli stessi sentimenti di Maria che accoglie la Parola di Dio e la nostra umanità così fragile».

A tal proposito, in un messaggio congiunto il cardinale De Donatis, che per l’occasione ha composto una preghiera per onorare la Vergine, e padre Antonio Piccolo, rettore generale dell’Ordine della Madre di Dio, sottolineano che «è bello pensare che questo Giubileo della Chiesa di Roma e dell’Ordine prepari e affianchi quello più grande della Chiesa universale che si svolgerà nel 2025: Maria attirandoci a sé, coinvolgendoci nel suo meditativo silenzio, ci prepara a incontrare e imboccare la Strada della salvezza, il Figlio Gesù che ella ci porge come dono del Padre celeste».

Ai piedi dell’icona sostarono in preghiera anche due giovani sacerdoti, monsignor Angelo Giuseppe Roncalli e don Giovanni Battista Montini, divenuti rispettivamente Papa Giovanni XXIII e Papa Paolo VI. Padre Davide Carbonaro, infatti, ha ritrovato in archivio la locandina di un congresso mariano organizzato nel 1924, per i 1.400 anni dell’apparizione, dal beato Alfredo Ildefonso Schuster il quale invitò a predicare monsignor Roncalli e don Montini.

22 gennaio 2024