Supporto psicologico e pratico, relazione umana, profonda fiducia: sono le percezioni positive suscitate nei familiari che hanno un proprio caro assistito all’Hospice Villa Speranza di Gemelli Medical Center (Gmc), che fa capo all’Università Cattolica del Sacro Cuore. È il risultato che emerge dal Report di impatto 2018 di Gmc, primo esempio italiano di società benefit in ambito socio sanitario, elaborato con il contributo scientifico dell’Alta scuola impresa e società (Altis) dell’Università Cattolica, presentato oggi, 17 ottobre, nella sede romana dell’ateneo, in occasione del convegno “Un impegno concreto per il bene comune”.

Nel 2018 si è voluto in particolare valutare l’impatto dell’Hospice Villa Speranza e dei servizi erogati sul vissuto dei familiari dei pazienti.  Positivo il feedback dei familiari sia per quanto riguarda l’assistenza domiciliare (67%)  sia per quella residenziale (41%). Le famiglie che usufruiscono del servizio residenziale dell’Hospice attribuiscono molto valore alla possibilità di affidare con fiducia i propri cari al personale avendo l’opportunità di conciliare la cura dei congiunti ricoverati con la propria vita lavorativa (38%) e sociale (30%). Per i familiari assistiti presso le abitazioni, risulta molto importante il ruolo degli operatori dell’Hospice, il loro supporto psicologico e la relazione umana (39%) che ricevono. Fondamentale anche la dimensione emotiva: l’assistenza ricevuta aiuta i familiari a dare un senso al dolore che si trovano a vivere (60% dei familiari di assistiti residenziali e il 77% dei familiari degli assistiti domiciliari).

Ancora, importante anche l’impegno a garantire al paziente in progressione di malattia, oltre alle cure, il rispetto della dignità e il supporto religioso e spirituale, sancito dalla redazione del “Manifesto interreligioso dei diritti nei percorsi di fine vita”. Il progetto, promosso da Gmc insieme ad Asl Roma 1 e Tavolo interreligioso di Roma, con i rappresentanti delle principali confessioni religiose presenti sul territorio, ha l’obiettivo di creare un percorso che porti a impegni concreti nella definizione dei diritti di chi si trova nella fase finale della vita in strutture sanitarie.

Se già negli ultimi due anni erano stati erogati corsi di formazione per aggiornare la professionalità del personale in cure palliative e per un’adeguata conoscenza della sicurezza nei luoghi di lavoro, nel 2018 il tema dello sviluppo delle risorse umane ha accresciuto ulteriormente la sua rilevanza, come testimonia la crescita delle ore di formazione per tutte le figure professionali. L’Hospice ha anche accresciuto le attività e iniziative sociali:i eventi musicali, laboratori per attività manuali e festeggiamenti di ricorrenze importanti per i pazienti; poi ha anche messo a punto di un sistema per ricevere un feedback dai familiari del paziente sui servizi ricevuti in struttura.

 Fatto il bilancio, lo sguardo si rivolge al futuro. Per il 2019 sono stati identificati ulteriori obiettivi che, «per essere raggiunti, hanno richiesto di essere espliciti e trasparenti, raccogliendo i contributi che provengono dall’esterno e integrandoli nell’operatività quotidiana, per fare in modo di creare un impatto davvero sostenibile», spiegano dal gruppo di lavoro Altis. Gemelli Medical Center «continua e amplia il suo impegno verso la realizzazione del bene comune; un’organizzazione che non solo svolge con dedizione e umanità servizi di importante qualità e professionalità per il benessere dei suoi pazienti e delle famiglie ma che genera anche impatti a favore di tutta la comunità», è la conclusione.

17 ottobre 2019