“Hamlet in Rebibbia”, apre la Festa del Cinema in carcere

Cinque gli appuntamenti internazionali, dal 30 ottobre al 3 novembre, con il teatro che si fa cinema e da Roma raggiunge in live streaming le sale di altre città e di altri istituti. Il regista Fabio Cavalli: «Almeno per qualche ora, liberi o reclusi, sogneremo lo stesso sogno»

«Il Cinema sa unire i destini più diversi. Almeno per qualche ora, liberi o reclusi, sogneremo lo stesso sogno”. Forte dei risultati della prima edizione, la dodicesima Festa del Cinema di Roma ripropone anche quest’anno la collaborazione con il carcere e il lavoro sui palcoscenici rinchiusi del regista Fabio Cavalli e della sua squadra di attori detenuti, alcuni dei quali impegnati in passato insieme a lui sul set di “Cesare deve morire”. Dal 30 ottobre al 3 novembre sono cinque gli appuntamenti internazionali in calendario, aperti a liberi e detenuti, nell’esperimento di integrazione che passa attraverso il felice connubio tra cinema e video-teatro. Il viaggio nella “fabbrica dei sogni” parte dal teatro del carcere di Rebibbia Nuovo Complesso alle 20.30 di lunedì con “Hamlet in Rebibbia live streaming full-HD”, per approdare in diretta alla Sala del MAXXI, al Teatro della Tosse di Genova, al Carcere di Marassi e, sempre grazie al web, in altri numerosi teatri e carceri italiani.

Proiezioni di grandi film in anteprima, video teatro live streaming, laboratori e workshop di cinema tra università e carcere, gli ingredienti di questa seconda edizione che si inaugura con la più celebre opera di Shakespeare e sarà ospite, il 3 novembre, della sala cinema del Carcere Femminile, all’insegna della collaborazione tra la Fondazione Cinema per Roma, il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria e il Dipartimento di Filosofia, Comunicazione e Spettacolo dell’Università degli Studi Roma Tre, con l’impegno produttivo de La Ribalta – Centro Studi Enrico Maria Salerno che da quindici anni diffonde e crea opere teatrali e cinematografiche di prestigio internazionale con i detenuti del carcere romano.

Con l’adattamento e la regia di Fabio Cavalli, lunedì saranno sul palco i detenuti attori del Teatro Libero di Rebibbia – Reparto G12 dell’alta sicurezza, con Vanessa Cremaschi nel ruolo di Gertrude e Chiara David in quello di Ofelia. Il “Progetto Speciale del Ministero per i Beni e le Attività culturali e del Turismo 2017” vede la direzione artistica di Laura Andreini Salerno, le musiche di Franco Moretti, le scenografie di Franco De Nino e Fabio Settimi, i costumi di Paola Pischedda e l’organizzazione di Alessandro De Nino. «Rispondiamo alla crisi del pubblico in sala con l’idea di una forma d’arte che sia insieme teatro, cinema, tv e web – spiega il regista Fabio Cavalli, responsabile del progetto Ottava Arte “L’avanguardia della nuova espressività in palcoscenico” -. Le produzioni live streaming da un carcere sono una novità assoluta a livello internazionale. Facciamo di necessità virtù: se gli attori non possono uscire portiamo fuori i loro spettacoli con le immagini, nella perfezione dell’Hd, la regia in diretta e il coinvolgimento del pubblico in sala come complice di questa sperimentazione che in Italia comincia dal carcere di Rebibbia e vuole estendersi ai principali teatri».

L’Amleto di Shakespeare, non a caso, apre la rassegna. «Amleto è il killer obbligato, l’esecutore – sottolinea Fabio Cavalli -. Ma rifiuta di agire senza le prove del delitto. Pretende che Vendetta e Giustizia siano le due facce della stessa moneta. Nella strage finale, innocenti e colpevoli saranno ugualmente sacrificati in un atto di purificazione distruttiva. Solo Orazio resta testimone vivente, incaricato di ricordare ai posteri il rischio mortale che comporta la violazione dell’ordine all’interno di una comunità. Nell’Amleto si rispecchiano i destini di molti degli attori della Compagnia.  E i destini di tutti noi.Se c’è del marcio nell’antica Danimarca, come ce la passiamo, oggi, fra Roma, Napoli e Reggio Calabria? Quali faide, tradimenti e lotte fra clan, coprono di sangue le strade delle città, fino a macchiare i palazzi di un potere lontano ed oscuro? Dalla Fortezza di Elsinore alle nostre metropoli il salto spazio-temporale è quasi impercettibile. Nella parola dialettale scarnificata dei detenuti-attori, l’Amleto è cronaca di oggi ed emblema universale della dialettica fra Vendetta e Giustizia».

Il programma prevede lunedì 30 ottobre Video-Teatro live streaming da Rebibbia. Al termine dell’evento saluti live fra i detenuti-attori e il pubblico del MAXXI (aperto con accreditamento in entrambe le sale). Da martedì 31 ottobre a giovedì 2 novembre proiezioni aperte al pubblico esterno dell’Auditorium di Rebibbia. Venerdì 3 novembre, proiezione al Carcere Femminile. Tutti gli eventi sono a ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria fino a esaurimento posti. Per informazioni e prenotazioni: www.enricomariasalerno.it.

27 ottobre 2017