Halloween e la trappola della banalizzazione

Presentato il libro del sacerdote esorcista Aldo Bonaiuto. Padre Francesco Bamonte: «Pericoloso illudere che giocare all’occultismo sia innocente»

Presentato il libro di don Aldo Bonaiuto. Padre Bamonte (Associazione internazionale esorcisti): «Pericolo illudere i giovani che giocare all’occultismo sia pratica innocente»

«Noi non siamo contro le feste ma sappiamo identificare il pericolo. Quando tutto è grigio e non si riconosce più il male, rischiamo di essere prigionieri e di non riuscire più ad aiutare gli altri». Così Matteo Maria Zuppi, da appena tre giorni arcivescovo della diocesi di Bologna, alla presentazione del libro “Halloween. Lo scherzetto del diavolo” (edizioni Sempre Comunicazione, 10 euro) di don Aldo Bonaiuto, sacerdote esorcista e coordinatore del Servizio antisette della Comunità Papa Giovanni XXIII fondata da don Oreste Benzi. L’evento, moderato dal giornalista Angelo Perfetti, è stato ospitato ieri pomeriggio, giovedì 29 ottobre, alla Università Europea di Roma.

Dopo il saluto del rettore padre Luca Gallizia, alcuni relatori hanno preso la parola per sottolineare la validità del lavoro editoriale di don Aldo e tratteggiare i contorni di un fenomeno oggi sempre più preoccupante: il satanismo e l’occultismo. Secondo i dati del Servizio antisette, infatti, dalle 43 richieste di intervento del 2002 si è passati alle 1.502 del 2014, mentre nel 2015 sono già 1.238. Con un’impennata nei mesi di settembre e ottobre e una maggiore concentrazione nel Nord Italia tra persone appartenenti al ceto sociale “alto”.

In questo contesto Halloween, diventato sempre più invadente anche nei Paesi di tradizione cristiana, è ben più oscuro e pericoloso di una festa modaiola. «L’aberrante esaltazione e celebrazione dell’orrido e dell’occultismo in tutte le sue forme, proposto ogni anno da Halloween – spiega padre Francesco Bamonte, presidente dell’Associazione internazionale degli esorcisti – ha come fine quello di illudere le nuove generazioni, facendo loro credere che giocare all’occultismo sia una pratica del tutto innocente. In realtà espone a gravi pericoli morali, psicologici e spirituali». L’obiettivo del libro di don Aldo, allora, è proprio quello di informare, educare e prevenire i pericoli. È un sussidio per educatori, famiglie e giovani, affinché non cadano nella trappola della banalizzazione. Perché «quello che è dai più considerato una specie di carnevale a tinte noir – sottolinea l’autore – è invece un fenomeno oscuro e inquietante e un’occasione di reclutamento di adepti dell’occulto».

«Questo libro, scritto in un linguaggio semplice e comprensibile – osserva il giornalista Carlo Climati, esperto in tematiche che riguardano il mondo dei giovani – ci fa riflettere sulla necessità di proteggere i più deboli. Spesso sono persone che vivono un momento di smarrimento e di sofferenza, terreno fertile per i mondi dell’occultismo e dell’esoterismo, che non hanno interesse a costruire ponti ma legami e schiavitù». «Il cristiano, oggi, non può accettare questa festa perché sa che la morte non ha l’ultima parola», gli fa eco Giuseppe Ferrari, segretario nazionale del Gruppo di ricerca e informazione socio-religiosa (Gris). «A volte c’è un pessimismo di fondo, come se la battaglia fosse già persa – rileva dal canto suo Mario Landi, coordinatore nazionale del Rinnovamento nello Spirito». Veglie di preghiera, adorazioni eucaristiche e proposte di vario genere si organizzano già da tempo nella notte di Ognissanti. Ma questo non basta, secondo Landi, se le iniziative spirituali e culturali non sono accompagnate dall’azione evangelizzatrice dello Spirito Santo.

«La risposta – conferma monsignor Zuppi – è contenuta nella Evangelii Gaudium di Papa Francesco: comunicare con amore la propria fede, svelare la presenza di Dio nel mondo e aiutare in maniera credibile chi ha sete di spiritualità». L’alternativa ad Halloween allora, conclude l’autore del libro, è «la gioia della liturgia cristiana e delle cerimonie in preparazione alla festa di Ognissanti, pregando insieme in famiglia, riscoprendo le vite esemplari dei santi e visitando i cari defunti al cimitero». Una tradizione da difendere con convinzione.

30 ottobre 2015