Haiti, Unicef: «Due bambini su tre hanno bisogno di aiuti umanitari»

La direttrice Russell: «Rafforzare la determinazione di comunità internazionale e attori locali a sostenere il popolo haitiano». Livello di illegalità «senza precedenti »

«Mentre la violenza e l’illegalità ad Haiti raggiungono un nuovo e terrificante livello, la determinazione della comunità internazionale e degli attori locali a proteggere e sostenere il popolo haitiano deve essere rafforzata. Haiti è stata attanagliata da anni consecutivi di orribile violenza, che negli ultimi giorni è stata segnata da un livello senza precedenti di illegalità, abusi dei diritti umani, rapimenti e un totale disprezzo per la vita e il benessere dei bambini e delle loro famiglie e dei servizi essenziali su cui fanno affidamento». La direttrice generale Unicef Catherine Russell interviene con queste parole sulla situazione ad Haiti, dove «i gruppi armati hanno aperto le celle delle prigioni per permettere a centinaia di detenuti di unirsi a loro, mentre i passaggi sicuri per far accedere i civili a ospedali, case, scuole, acqua, cibo e altri servizi essenziali sono sempre più limitati. La popolazione haitiana – aggiunge – è sotto il fuoco incrociato; gli spazi per i bambini sono stati trasformati in campi di battaglia; i servizi sociali essenziali sono sull’orlo del collasso; i porti e l’aeroporto del Paese sono compromessi; la risposta umanitaria, su cui milioni di bambini e civili fanno affidamento come ultima risorsa, è stata paralizzata. Ogni giorno che passa porta nuove privazioni e orrori alla popolazione di Haiti. Le uccisioni, i rapimenti e la prigionia di persone care; la distruzione delle case a causa di incendi o proiettili; lo stupro e altre forme di violenza sessuale – soprattutto nei confronti delle ragazze e delle donne – fanno parte di una lunga lista di metodi per instillare la paura nella popolazione».

Russell ricorda che «centinaia di migliaia di bambini e le loro famiglie vivono in alcune delle comunità più pericolose e assediate. Più di 362mila persone disperate sono sfollate all’interno del Paese e la fame e la malnutrizione, che minacciano la vita, sono a livelli record in tutto il Paese. Ad Haiti 2 bambini su 3 hanno bisogno di aiuti umanitari. La popolazione di Haiti ha già sopportato molto, tra cui decenni di instabilità politica, povertà, una fuga di talenti di insegnanti, operatori sanitari e sociali dal Paese e un sistema sanitario che i medici ad Haiti dicono essere collassato. Il colera è riapparso e le inondazioni mortali e il terremoto ricordano ancora una volta la vulnerabilità di Haiti ai cambiamenti climatici, alle calamità naturali e alla sua incapacità di affrontare ulteriori colpi. Ma non deve essere così. Nonostante tutti gli ostacoli, il sistema umanitario continua a fornire aiuti salvavita e la gente di Haiti – insegnanti, medici, madri e padri – continua a sfidare i pericoli per presentarsi al lavoro e prendersi cura delle donne e dei bambini del Paese. La comunità internazionale deve collaborare con il popolo haitiano e cogliere questo momento per impedire che Haiti vada ulteriormente fuori controllo. È il momento di agire con urgenza e insieme al popolo haitiano»

Questo, per la direttrice generale Unicef, «dovrebbe includere i seguenti passi: accelerare gli sforzi della comunità internazionale, con e per il popolo haitiano, per proteggere i civili; ripristinare la legge e l’ordine nelle strade e rafforzare le istituzioni chiave, la polizia nazionale haitiana e il sistema giudiziario; finanziare il Piano di risposta umanitaria globale per il 2024 per soddisfare le esigenze dei più vulnerabili; proteggere le scuole, gli ospedali e l’accesso umanitario; salvaguardare gli spazi umanitari. Assicurare che gli sforzi umanitari siano accompagnati da soluzioni a lungo termine per garantire l’accesso ai servizi di base; prepararsi agli inevitabili disastri naturali, alle emergenze sanitarie e alle epidemie. Incoraggiare e sostenere le istituzioni nazionali a impegnarsi efficacemente con le comunità colpite e con coloro che hanno influenza per fermare la violenza».

Russell definisce «inaccettabile» l’attuale situazione «di insicurezza, paura e privazione», che «mette a rischio il futuro di milioni di bambini che non possono sperimentare alcuna forma di normalità. La comunità internazionale deve lavorare con il popolo haitiano e contribuire a fornire una risposta che possa ripristinare la fiducia, la speranza e il rispetto dei diritti umani internazionali – aggiunge -. Così facendo, la comunità internazionale invierà un potente messaggio di unità e speranza non solo alla popolazione di Haiti, ma anche ai civili di tutto il mondo che subiscono violenze, privazioni, abusi e violazioni dei diritti umani».

7 marzo 2024