«L’ora è seria, aumenta la miseria, il bene comune è minacciato. Il Paese è sull’orlo dell’abisso! Tale situazione non può protrarsi ulteriormente». La Conferenza episcopale di Haiti prende posizione sulle proteste contro il presidente Jovenel Moïse, che nell’ultima settimana hanno causato almeno sette vittime, ma anche sulla complessiva situazione di violenza che si vive nel Paese. «Il momento è preoccupante poiché c’è violenza contro la vita – le parole dei vescovi -. Deploriamo le perdite di vite umane e di proprietà registrate di recente nelle manifestazioni. Cogliamo l’occasione per esprimere la nostra solidarietà alle vittime e ai loro parenti».

I vescovi si appellano alla «coscienza dei cittadini dei diversi partiti» per «una decisione patriottica: dobbiamo trovare una soluzione saggia, che tenga conto dei migliori interessi della nazione e della difesa del bene comune». Anche «se costerà grandi sacrifici». I manifestanti accusano il governo di non aver voluto indagare su gravi sospetti di corruzione del precedente governo ma alla base della protesta c’è la situazione di grande povertà e violenza vissuta dalla maggioranza degli abitanti del Paese caraibico.

14 febbraio 2019