Haiti: dopo l’uccisione del presidente Moise, i poteri al premier Joseph

Ancora da accertare le circostanze dell’assassinio. Borrell (Ue): «Rischio di instabilità e spirale di violenza». Caritas: «Situazione tesa. Attesa preoccupata di quello che accadrà»

«Questo crimine rappresenta un rischio di instabilità e una spirale di violenza». L’Alto rappresentante dell’Ue per la politica estera Josep Borrell commenta su Twitter la notizia dell’assassinio del presidente di Haiti Jovenel Moise, nella notte tra 6 e 7 luglio, nella sua  casa di Port-au-Prince, confermato nella tarda mattinata di ieri, 7 luglio, dalle autorità locali. Ancora da accertare le circostanze dell’assassinio. Il primo ministro Claude Joseph ha affermato che Moise è stato assassinato nella sua residenza privata da un commando «formato da alcuni elementi stranieri», che parlavano inglese e spagnolo, aggiungendo di aver egli stesso assunto i poteri provvisori di capo dello Stato. Quindi ha invitato alla calma la popolazione, assicurando che polizia ed esercito manterranno l’ordine, cosa che in realtà non avviene nel Paese da ormai quasi tre anni. Nell’attacco è rimasta ferita la moglie del presidente, ricoverata in ospedale.

Le proteste tra la popolazione erano iniziate già nel 2019, con l’aumento del prezzo del carburante e l’emergere dello scandalo nell’ambito del programma di sviluppo Petrocaribe, avviato dal Venezuela dell’allora presidente Hugo Chávez, con molti politici che si erano indebitamente appropriati dei fondi destinati alle fasce più deboli della popolazione. Da allora la situazione, in quello che è il Paese più povero del Continente americano, è andata degenerando, con l’aumento indiscriminato di bande violente, atti di criminalità e rapimenti, che hanno gettato nel terrore il Paese.

Il presidente Moise aveva indetto, in modo unilaterale, un referendum per cambiare la Costituzione, previsto per il 27 giugno e poi rinviato, scegliendo anche di rinviare a settembre le elezioni presidenziali e di accorparle a quelle legislative. «La decisione di cambiare la Costituzione non va presa in mezzo ad una crisi politica in cui è difficile trovare un consenso diffuso per uscire da essa – avevano scritto i vescovi della Conferenza episcopale, che si è adoperata in tutti i modi per il dialogo e la pace -. Continuare a insistere spingerà il Paese in una crisi ancora più profonda. L’attuale situazione sociale e politica, caratterizzata da divisioni, diffidenze e violenze di ogni genere, non è affatto favorevole a un progetto di tale portata, che ha come condizione la messa in comune di tutte le forze vitali della Nazione».

Intanto dalla presidenza Usa assicurano: «Aiuteremo la gente di Haiti, il governo di Haiti in qualsiasi modo, se ci sarà un’indagine»; la Casa Bianca «sta ancora raccogliendo informazioni». Anche Borrell, a nome dell’Europa, auspica che «gli autori di questo assassinio siano trovati e assicurati alla giustizia», ricordando di aver avuto con Moise «uno scambio in un forum diplomatico solo 3 settimane fa». Nel frattempo nel Paese «la situazione è davvero tesa – dichiara all’Agenzia Sir Chiara Zampaglione, operatrice di Caritas italiana ad Haiti -. C’è un’attesa preoccupata di quello che accadrà nelle prossime ore e giorni».

Nelle parole dell’operatrice umanitaria, «il brutale assassinio del presidente fa seguito a un crescendo di violenza perpetrata dalle bande armate, che stanno proliferando nel Paese facendo leva sul senso di impunità generale e sull’assenza di istituzioni in grado di porre argine a questa instabilità. Il Paese è allo stremo – prosegue -, la popolazione è in ginocchio, c’è un senso di anarchia generale sullo sfondo di una crisi politica ed economica, aggravata da una nuova ondata di Covid-19». Già da più di un mese, aggiunge, «in alcune zone della Capitale è in corso una guerra tra bande per il controllo del territorio: questi conflitti armati stanno paralizzando la città con il blocco delle principali vie d’accesso e stanno esacerbando la crisi umanitaria in un Paese dove quasi la metà della popolazione sta affrontando un’insicurezza alimentare elevata e acuta».

8 luglio 2021