Haiti: dopo il terremoto, situazione critica per donne, ragazze e bambine

Save the Children lancia l’allarme sul rischio di aumento delle violenze nelle aree più colpite dal sima. E chiede il sostegno della comunità internazionale

Migliaia di persone che ancora dormono all’aperto e un disperato bisogno di cibo, acqua pulita, riparo e supporto alla salute mentale. A quasi tre settimane dal sisma che ha colpito Haiti, il 14 agosto scorso, resta difficile la situazione nel Paese. Soprattutto per donne, ragazze e bambine, sulle quali incombe il rischio di un aumento delle violenze. A evidenziarlo è Save the Children, che denuncia una situazione in cui «la popolazione è costretta ad azioni disperate pur di sopravvivere».

In particolare, dall’organizzazione mettono in luce la situazione sempre più disperata in cui vivono i bambini a Les Cayes, da quando il terremoto di magnitudo 7.2 ha colpito il sud del Paese. «Donne e ragazze già vivevano con la paura di diventare vittime in qualsiasi momento. E se questo accade, spesso non viene segnalato per paura di ritorsioni o stigmatizzazioni», riferisce Perpetue Vendredi, vicedirettrice di Save the Children ad Haiti. Già prima del terremoto, infatti, la violenza di genere era uno dei maggiori rischi per donne e ragazze nella provincia meridionale: in alcune parti lo sfruttamento sessuale era diffuso e le donne avevano paura di uscire la sera. Secondo l’organizzazione, il terremoto ha esacerbato la situazione. Non solo: manca l’elettricità, i servizi igienici sono in comune e le strutture sanitarie stanno risentendo delle conseguenze del terremoto. Queste circostanze potrebbero spingere donne e ragazze a ricorrere a misure disperate, soccombendo allo sfruttamento sessuale o al lavoro minorile per sopravvivere.

Nelle parole di Vendredi, si tratta di «un rischio reale» e «dopo che i centri sanitari che forniscono assistenza alle vittime di violenza di genere sono stati danneggiati dal terremoto, serve un’azione urgente per proteggere donne e ragazze e garantire loro l’accesso ai servizi medici e di salute mentale. Dovrebbero accedere a un supporto finanziario per non ricorrere a queste misure disperate. Il mondo – continua – non può dimenticare Haiti e la situazione incredibilmente pericolosa in cui vivono i minori, specialmente bambine e ragazze». La Emergency Health Unit di Save the Children intanto sta fornendo assistenza sanitaria di base e servizi di prevenzione della violenza (sessuale) contro donne e ragazze. La richiesta dell’organizzazione alla comunità internazionale è di «garantire che la risposta umanitaria al terremoto sia adeguatamente finanziata, comprese le cure per i sopravvissuti alla violenza di genere, e di sostenere un accesso sicuro e indisturbato delle organizzazioni umanitarie alle comunità più colpite».

3 settembre 2021